la via è di 6 tiri bastano corde da 50. Le soste sono raumer con spit collegati – la spittatura è generosa – la via si presta anche a chi deve “riacclimatarsi” perchè le difficoltà sono sugli ultimi tre tiri, quindi ci si abitua piano piano… rispetto alla relazione quindi bisogna intendere il 6a nel quarto, quinto e sesto tiro, in realtà, secondo me, gli unici due passi di 6a (vero, e non azzerabili) sono all’inizio del quinto tiro, dopo il traversino. il resto è max 5c, compreso l’uscita finale che se presa con partenza a destra degli spit (comunque vicinissimi) è meno atletica.
gita fatta a tiri alterni con Giulio in una mattinala luminosa passata pensando agli amici/amiche curvi/e sul posto di lavoro 🙂
notevole inoltre trovare in un vallone così selvaggio un sentiero con enormi scalini di pietra (in parte diroccato) che testimonia di come nei secoli scorsi vivere in montagna e sopravvivere fosse un “affare da saggi e giganti!!”