In giornata da l’Ecot. Fino al rifugio strada sterrata (2 km) e poi sentiero (4.5 km circa) molto bello. Sì, è lunga ma gli ambienti attraversati sono davvero di grande pregio e, se in giornata bella, rendono gradevole l’avvicinamento.
Dopo un caffè abbiamo proseguito per la Levanna, seguendo alcune delle tracce scaricate dal sito e scegliendo tra i vari ometti presenti. C’è proprio uno “switch” tra il terreno compatto e l’inizio degli sfasciumi, a 2780 metri, dove comincia il canalone subito dopo il lago. Da lì in poi, pietre senza soluzione di continuità. Comunque tutto facile, e al momento si passa solo più qualche nevaietto che non ha richiesto né ramponi né picca. Cresta pulita e facile.
In vetta uno dei panorami più belli che ricordi.
Discesa fotocopia dell’andata, lunga ma spezzata dalla merenda al rifugio, dove molti gitanti facevano lo stesso.
Con Enrico, soddisfatto come me per questa montagna. Almeno è valsa la pena tritarsi tutti quegli sfasciumi, a differenza di mazzi analoghi dopo i quali si finisce sempre in nebbia (tipo Lera e cime simili delle valli di Lanzo).
Però non la ritengo una gita da mezza giornata, come scritto in qualche relazione precedente…a meno che per mezza giornata non si intendano effettivamente 12 ore auto/auto…