- Accesso stradale
- vietato dal passo del Giovà ma percorribile fino al bivio per il radar
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa ventata
Con Gelso sulle orme del mentore kaneski, alla ricerca dell’essenza dell’appenninismo…
Strada toboga pulita dalla turbina fino in vetta, ma auto parcheggiata al bivio per il radar.
Dalla cima troviamo le tracce della nostra guida tuffarsi dalla Ovest, ma una crosticina non ancora del tutto portante porta il socio a virare a Nord…e ne esce una linea non ripida, ma pas mal!
Si risale e, sotto un tepore uscito da non si sa dove, ci prepariamo al secondo tuffo, giù dalla nord.
Le curve si allungano nella polvere che non t’aspetti e dopo un lavoro da fini boscaioli decidiamo di fare un po di sci di fondo.
Arrivati alla pista battuta bisogna seguirla verso est, noi invece, persa LA Traccia, facciamo il contrario. Tuttavia si riesce con soddisfazione a risalire sui ripidi pendii che riportano sul crinale sotto la cima.
Nell’ultimo pendio verso l’auto ritroviamo la traccia della nostra guida ed interpretiamo su godibilissima crosticina il pendio che riporta alla macchina.
Consigliata a chi voglia apprendere i rudimenti di appenninsmo.