Una via che si fa apprezzare se gli avambracci si nutrono spesso di strapiombi, senza dimenticare che la roccia non guarda in faccia nessuno e se decide che il tiro più duro (l’ottavo, il 7b) deve essere su un grigione compatto e liscio, allora lasciate ogni speranza o voi che entrate (disse un tale) e girate la manopola su “Spalmo di piedi, rovesci e minitacche tignose a bestia” se lo volete chiudere.
In cordata con l’inseparabile Arnaud che si spara i tiri dispari venendo a capo di tutti, compreso l’ottavo, da secondo di cordata.
Con noi in parete i bravi ma lenti Rocco e Pietro su “Vertiges de l’oubli”, classicona sempre impegnativa.
Clima perfetto per scalare, ma non avremmo disdegnato qualche grado in più!