A differenza di quanto indicato nella descrizione iniziale, consiglio VIVAMENTE (causa scarica sassi dall’Houbshorn) di non seguire il sentiero che sale al traliccio, ma di allungare un pò il percorso, rendendo però la camminata più sicura e più agevole, procedendo per il classico sentiero che porta alla Monte Leone Hutte. Dopo un’ora circa si trova sulla dx un ometto affiancato da un sassone messo in verticale, che segnala (esile traccia) la deviazione da seguire per giungere alla conca sotto l’Houbshorn.
Da qui come da da descrizione seguire i bolli verdi e procedere.
Calzati i ramponi e legati a quota 2.950mt. Nevaio e successivo ghiacciaio in ottime condizioni, all’andata; al ritorno invece (slegati e senza ramponi) più volte i piedi in ammollo nel ghiaccio liquefatto 🙁
Terminale sotto la paretina in buone condizione, un crepo aperto, ma facilmente superabile. Alla base abbiamo lasciato: ramponi, corda e bastoni e ci siamo avventurati lungo la ‘sfiancante’ cresta: non banale, a volte esposta e a tratti franosa.
Partiti dall’ospizio alle ore 5:15, in vetta in poco meno di 6 ore.
Eterno anche il ritorno: 4h abbondanti.
Classica ‘giaccata’, ma di enorme SODDISFAZIONE!!!!! …tip…top…
In cordata con Fabry … in compagnia dei velocissimi: Felice, Bizzo e Mauro.
(CAI Pallanza)