Ottime condizioni lungo tutto l’itinerario.
Cresta ENE innevata (siamo saliti con i ramponi), cresta nevosa (Schneegrat) abbastanza solida (un poco di ghiaccio affiorante, abbiamo usato 1 vite), cresta verso il Nadelhorn prima innevata in alcuni tratti, poi asciutta: abbiamo scalato senza ramponi dalla prima calata fino in vetta. Cresta di rientro (normale del Nadelhorn) in buone condizioni ma comincia ad affiorare il ghiaccio.
Nadelgrat tracciata ma Dirruhorn molto secco. Dom tracciato (con traccia inusuale).
Pernottamento alla mischabelhutte con ottimo trattamento.
Cielo sereno, un po’ di nuvole e qualche goccia di pioggia la sera, poi schiarita nella notte.
Bella salita di cresta guidato in modo perfetto dalla guida alpina Marco Zaninetti (Grazie Marco!).
Con questo ho salito il mio 61/82 ed ho completato i quattromila della Svizzera.
La cresta di misto comincia verso quota 3650 e sale costante tra passaggi di II ed afioramenti. A circa quota 3900 si impenna e si seguono 5 lunghezze di 3a fino ad un primo gendarme che si supera con una breve calata. Segue un tratto di raccordo di circa 30 metri (3a/3b) fino al gendarme che si supera con due brevi calate (6-10m la prima, 15/20 la seconda). Si sale dal Frukustplaz per rocce varie che diventano via via più impegnative (II poi III( e si arriva ad il tratto più impegnativo: un obliquo verso sinistra di 3b e poi un tiro di 35m circa di 3c/4a. Poi si arriva alla cresta nevosa, piuttosto ripida e molto aerea.
Cresta al Nadelhorn bella e divertente, sopratutto il tratto degli ultimi due gendarmi (una lunghezza chiave di III+, 3c/4a con un passaggio atletico e un poco strapiombante).
In vetta abbiamo incontrato sei alpinisti engadinesi provenienti dalla domhutte e saliti lungo la cresta sud. A loro giudizio la cresta sud è bella ma la roccia pessima, tanto che proseguivano verso il nadelhorn. Esistono due vie di discesa dalla hohberghorn e dal dirrujoch che consentono, con ampio giro, di tornare alla domhutte.