Lenin (Peak) Versante Nord

Lenin (Peak) Versante Nord
La gita
davec77
3 07/08/2022
Accesso stradale
In minibus/fuoristrada fino al campo base Achik Tash. Ultimi 25 km sterrati e molto brutti

La mia prima esperienza con l’alta quota non si è purtroppo conclusa con la vetta. Del nostro gruppo di 5 partecipanti al viaggio solo 2 sono giunti in cima, in 3 ci siamo fermati a 6400 m per esaurimento delle forze, a mio avviso legato all’insufficiente acclimatazione.
Da una parte si è trattato comunque di un’esperienza istruttiva in posti stupendi e inimmaginabili in Europa, dall’altra non si può nascondere la delusione visto anche il tempo e il denaro investiti in questa spedizione.
Note logistiche varie:
– Noi siamo stati solo 2 notti al campo base (secondo me troppo poche) per poi spostarci definitivamente al campo 1 a 4400 m, dove avevamo gli stessi servizi del base
– Il campo 1 della nostra agenzia era fra quelli più lontani dal ghiacciaio, mentre il campo 2 era montato più in alto degli altri, su una spalla a 5550 m (molto più sicuro da pericoli oggettivi ma molto più esposto al vento). Questo rende particolarmente faticosa la salita da campo 1 a 2; può essere uno svantaggio, valutate in anticipo
– le difficoltà tecniche sono molto basse. È crepacciato solo il percorso su ghiacciaio da campo 1 a 2 (alto). Sopra il campo 2 alto si rimane sempre in cresta (larga) e non si lega quasi nessuno, si può lasciare la corda in tenda. Attualmente però c’è un tratto ripido di 100 m di dislivello all’inizio del ghiacciaio a 4700 m attrezzato con corde fisse; serve quindi una jumar, che si utilizza anche per un tratto più ripido e roccioso a 6700 m il giorno della vetta.
Le ragioni di un insuccesso…
– il nostro viaggio prevedeva 21 gg da Milano a Milano. Secondo me per un 7000 sono troppo pochi, vuol dire non poter fare un secondo tentativo alla vetta e avere solo 1-2 gg di margine in caso di brutto tempo (leggi vento in quota, che comunque sopra i 6000 non scende mai sotto i 30/40 km/h). Se non siete già un po’ acclimatati da prima (viaggi precedenti? Camera ipobarica?) meglio prevedere 25-30 gg totali
– se siete confidenti su questi terreni (salite su ghiacciai crepacciati) potete senz’altro salire in autonomia, sconsiglierei di appoggiarvi a una guida italiana, costa ben di più e comunque esistono guide locali assai preparate; le migliori agenzie locali possono essere direttamente contattate dall’Italia e pensano praticamente a tutto. La nostra guida italiana si è dimostrata interessata soprattutto a raggiungere la vetta per sé e ha imposto a tutti la sua strategia di acclimatazione molto aggressiva. Io inoltre nel primo giro di acclimatazione ho rischiato di essere lasciato da solo a campo 2, in preda a malesseri vari, mentre entrambe le nostre guide (italiana e locale) proseguivano verso il campo 3 con altri 3 partecipanti… ne sarebbe bastata una.
Solo insistendo ho ottenuto di poter scendere insieme a uno sconosciuto portatore (che per fortuna poi sapeva il fatto suo, meno male…).

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