- Accesso stradale
- Strada ripida con tornanti stretti ma pulita perfettamente.
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da vento/sastrugi
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Neve dal parcheggio e fino in cima. Traccia su rigelo da pioggia nel bosco, ma date le pendenze sempre basse, si sale senza troppi impacci. Quando si esce dal bosco per accedere alla dorsale, c’è un netto cambio di ambiente e di condizioni, con lo sguardo che s’apre sul Verbano. Il vento che fischiava forte nel bosco, insiste anche sui pendii sottostanti la dorsale di vetta, ma la neve s’è mantenuta polverosa. Cima gigantesca con abnorme e inguardabile crocione metallico di vetta, uno scempio. Presenti in vetta anche un’antenna e un radome, ma almeno questi hanno una loro funzione… Vento a tratti in vetta che gela le ossa. Scendo verso il colle sottostante l’arrivo degli impianti e proseguo per il Poncione di Breno. Ripellata su pendii spazzati dalle bise, neve gelata, placche e un freddo bestia. Cima raggiunta e goduta in solitaria. Da qui il Lago Maggiore si vede poco. Discesa su neve marmorea o su placche di farina riportata, uno schifo. Breve risalita a piedi ad un anticima e poi altra discesa inguardabile fino al colletto e ripellata fino in cima al Lema. Da qui scendo verso sud (Svizzera), col vento che nel frattempo diminuisce ma soprattutto senza più le pesanti velature che rendevano un po’ grigia l’atmosfera. Il panorama sul lago è clamoroso, con i Mischabel, gruppo del Sempione, il Rosa, Monviso, Appennini e addirittura i grattacieli di City Life ben in vista. Scendo fino a 1280m circa su neve più che decente. Un misto di polvere riportata, croste portanti, peste varie…Tornato facilmente in cima al Lema, con ormai un sole totale, mi rigodo lo spettacolo ammirabile dalla cima. La discesa del tratto ripido sotto la dorsale, non è male su polverella smossa. Nel bosco si scende su neve dura ma portante e non ci sono problemi. In alcuni tratti addirittura quasi discreta. Il vento gelido ha mantenuto il bosco a temperature da freezer, e così la neve. Partito convinto di affrontare la peggior sciata di sempre, sono stato smentito e i panorami incredibili di questa gita hanno fatto da compendio, alè!
Tantissima gente in giro per questi posti, in una giornata arancione e di alto rischio valanghe sulle Alpi.