Dopo aver percorso la montagna in lungo e in largo, mi era rimasto il tarlo dello sperone centrale, misterioso e invitante. Apriamo dunque questa nuova via sulla perete ovest della Leitosa completandone l’esplorazione, con la goulotte nuova già salita alcuni anni fa e la crestina-parete dove passa la nostra vecchia via “I bastioni di maracaibo”. Tris! Salita eterna dove le difficoltà (VII- e A1) sono concentrare soprattutto nel primo dei due speroni che costituiscono la nervatura ben riconoscibile dal basso. Se non si conosce la parete o la discesa lungo la variante Vittoni-Altavilla 1967 è meglio pernottare al Gias Leitosa secondo o prevedere un possibile bivacco. Abbiamo lasciato qui uno zaino e scalato con un sacco in due per essere più rapidi. L’accesso al vallone d’attacco è una vera tortura, tra ontani e rododendri. Peccato. Salita d’altri tempi riservata ad alpinisiti amanti delle ravanate in luoghi selvaggi e isolati. Con Roby “seano” di “mare” e di fatto.