Leissè o Leysser (Punta) da Vetan

Allo stato attuale è una gita valida per il panorama, meno se si cerca neve abbondante e di qualità.
Partiti da Vetan non troppo presto (quasi le 9), faceva caldo come dentro un forno, giunti nel vasto pianoro sopra il paese con molta fantasia abbiamo indossato le racchette, andando a cercare le poche lingue di neve rimaste in giro, alternando i dolci pendii a tratti della strada, fino a raggiungere gli alpeggi di Grand Arpilles.
Ancora lungo la strada per qualche minuto e abbiamo puntato alla dorsale che scende dall’anticima a sinistra della Leissè.
Forse si poteva anche salire il pendio ripido in centro, ma nonostante la poca neve presente, non mi è sembrata sicura per la salita, a causa delle temperature e a qualche accumulo da vento dei giorni precedenti.
Dorsale spoglia in più punti, ma le racchette non patiscono. Salita non agevole su una crosta da vento durissima, talvolta le racchette non riuscivano a mordere più di tanto.
Parte alta con neve più abbondante. Ultimo ripido tratto per poi sbucare all’ometto dell’anticima. Da qui si perdono pochi metri di dislivello percorrendo l’ampia cresta, e si giunge alla base della Leissè, che si raggiunge con un ultimo sforzo.
Panorama stupendo, purtroppo la giornata come da previsioni è andata guastandosi, ma solo con velature alte che non hanno limitato la visuale.
Nubi che hanno fatto in modo che la temperatura in alto restasse relativamente bassa, e con essa la neve. Discesa su neve fastidiosa per i primi 300 metri, nè troppo dure nè troppo morbida, poi in basso mollava decisamente, e siamo scesi scivolando su pappetta. Ceercando di concatenare lingue di neve abbiamo dovuto però desistere a quota 2000 circa, da dove si può scendere praticamente senza pestarne più.

In compagnia di Marco, in giro pochi scialpinisti, se non nevica non è più consigliabile, sui prati più bassi i fiori spuntano dappertutto.

foto come sempre su www.lafiocavenmola.it