Ho constatato con stupore come ieri la Lavina sia stata quasi presa d’assalto viste le molte relazioni e firme sul libro di vetta. Oggi invece, nessuno. Complice la moglie al mare, ho deciso per un weekend alpinistico alla vecchia maniera e senza tante pretese. Solo con la voglia di stare sui monti e vedere posti nuovi, godendo a pieno di tutte le sensazioni che la montagna presa con calma sa regalare.
Partiti ieri da Lillaz abbiamo seguito il sentiero dell’alta via 2 e poi per il vallone di Bardoney evitando il saliscendi dal lago di Loie. Vallone stupendo e appartato, un gioiello. La traccia per il bivacco è ben fatta e ben segnalata, un plauso a chi ha fatto il lavoro. Bivacco nuovo e confortevole ma attenzione, manca praticamente tutto ciò che serve per cucinare per cui attrezzarsi di conseguenza. Presenti materassi e coperte. acqua a volontà dietro al bivacco grazie al lungo tubo proveniente dall’ormai ex ghiacciaio di Lavina.
Partenza con calma alle 8, abbiamo subito evitato di seguire la relazione presente qui su Gulliver circa l’attacco della cresta ovest, a mio avviso poco sensata a meno di non voler ravanare su canalini sfasciumosi. Due le possibilità a seconda delle capacità: o si attacca direttamente dietro il bivacco senza particolari difficoltà (credo max II) oppure andare nel versante opposto della cresta ovest, ossia alla sua sinistra e seguire i numerosissimi ometti che con facilità conducono in cresta. Per il resto si tratta di una sgambata su blocchi più o meno instabili fino alla punta sud e poi brevissimi e molto facili passaggi di arrampicata (sforzandosi di volerla chiamare tale…) che in pochi minuti portano alla punta nord. Con meraviglia ho scovato nei pressi della croce, il vecchio libro di vetta con fogli risalenti ai primi anni 80!!! E’ ivi presente anche un’agenda usata tutt’ora anche se è stato messo un barattolo di plastica pochi metri più in là con un nuovo quaderno. Discesa dalla stessa via di salita senza nessun tipo di problema.
Un saluto alla piacevole compagnia del sabato sera al bivacco.
Oggi, con il socio Ste Duro