- Accesso stradale
- ok
Venti minuti lungo la sterrata innevata per giungere all’imbocco della lunga gorgia ingombra dei residui della valanga composti da palle di ghiaccio di ogni dimensione. Poco sopra diventa tutto liscio tra neve ben ramponabile e i vari salti di ghiaccio che non è di ottima qualità ma salibile scegliendo bene il percorso e le zone dove mettere le viti. Utili alcuni tronchi e rami cementati nel ghiaccio/neve per allestire soste e rinviare durante la progressione in conserva protetta come fatto da noi. Ai lati del canale, su entrambe i lati, possibilità di usare qualche friends sempre per rinviare, la pendenza richiede prudenza visto il fondo liscio e duro della neve e tratti in ghiaccio. In alto, tendendo un po’ a sx per salire alla base della bastionata rocciosa, molta neve con crosta che, cedendo, lascia posto zuccherosa che ci ha impegnato faticosamente per la notevole pendenza. qui alcuni alberi per rinviare sono serviti fino ad uscire sotto la parete passando a dx del masso evidente sul pendio. Breve sosta e ripartenza verso sx, attenzione ai profondi buchi tra cornice nevosa e parete, per l’ultimo tratto in traverso ascendente per raggiungere l’evidente piccolo colletto con abeti dove ci si può slegare per la discesa. Ora è tutto tracciato, se non nevica vale la pena andare per l’ambiente molto suggestivo e selvaggio. Meno male che la lunga cengia con catene verso dx, non era intasata di neve anzi, alcuni tratti scoperti e le stalattiti di ghiaccio che ne sovrastano il percorso, crollate! Giunti infine sulla strada alle Bergerie del Laux alle 17,30, una bella passeggiata su neve battuta al chiarore delle frontali ci ha riportati all’auto. Con Davide e Giovanni Gay.