- Accesso stradale
- Ok
Un itinerario di questo tipo riporta senza dubbio indietro nel tempo, all’alpinismo pionieristico di chi andava senza tanti fronzoli su terreni poco ospitali, e ogni difficoltà incontrata doveva risolversela con mezzi propri.
Si trova qualcosa solamente sulla Guglia Grande, la più frequentata della serie ma neanche troppo, alcuni chiodi nella fessura e due calate attrezzate; il resto della traversata, dal Cappello Frigio alle Gugliette, è tutto terreno d’avventura.
Abbiamo attrezzato con una fettuccia la calata dalla Guglia Quadra e con un cordino quella da uno dei due spuntoni delle Gugliette.
Il percorso si intuisce abbastanza bene, quasi sempre si resta sul filo, rari sono i casi dove si devia su qualche cengetta, anche perché in cresta la roccia è buona e si procede con passo costante; il tratto chiave è sicuramente la fessura chiodata sulla Guglia Grande, ostica, che richiede buona esperienza.
Esordio con il socio Enzo con cui mi sono trovato bene seppur i molti anni di differenza, è un libro aperto e sa mettere subito a proprio agio, da cui c’è tanto da imparare e che ringrazio per avermi fatto conoscere questi luoghi che mi hanno regalato bellissime emozioni.