- Accesso stradale
- Tutto ok. Ampio parcheggio su uno spiazzo sterrato dopo S.Bernolfo.
Invogliati dalla recente recensione di Robymat, abbiamo deciso di provare anche noi questa gita.
Partiti alle 8.00 dal parcheggio sopra S.Bernolfo, siamo ridiscesi fino al paese per fare rifornimento di acqua.
Da qui bisogna “indovinare” l’inizio del sentiero perché in questo periodo è sommerso dall’erba alta.
In alternativa si può risalire il prato su cumuli di pietre proprio alle spalle del parcheggio, tenendosi alla destra del rio, fino ad intercettare più in alto la traccia, ben evidente.
Poi fino al colle nessun problema.
Una piccola pausa ristoratrice e iniziamo a risalire il pendio, seguendo le tacche rosse che aiutano ad attraversare la pietraia ed a trovare il passaggio che porta sopra il costolone. Da qui fino alla cima non c’è un sentiero obbligato, ma una vaga traccia: numerosi però gli ometti e le tacche rosse che portano in vetta in circa tre ore e mezza.
Panorama a 360° veramente splendido dalla cima. Sono ben due le croci di vetta (al dire il vero un po’ dirute).
C’è anche il classico quaderno, ma la biro è distrutta: magari qualche volenteroso gulliveriano in una prossima gita potrebbe portarne su una nuova… (noi non ce l’avevamo).
In compagnia di Vanna, Gianni e Marco, che ringrazio.