Purtroppo la colata nera del 3° e 4° tiro era molto bagnata, per via delle piogge abbondanti della notte…
L’abbiamo salita lo stesso, perché merita comunque: soprattutto il primo dei due tiri è incredibile, per quanto è verticale ma anche per quanto è appigliato e straordinariamente ricco di clessidre, sulle quali ci si può proteggere ovunque (alcune sono già attrezzate ma con cordoni marci, meglio usare i propri).
Anche il 6° tiro, che invece era asciutto, è davvero bello, un IV+ lavoratissimo, proteggibile e molto divertente.
Dopo, noi abbiamo miseramente cannato gli ultimi due tiri duri, colpevoli di non aver studiato bene le relazioni e soprattutto di essersi messi a seguire una cordata di tedeschi che (con parecchie difficoltà) è andata praticamente sempre dritta… Alla fine fra l’altro ci siamo ritrovati lo stesso alla base dell’ultimo tiro (lo abbiamo capito a posteriori), ma non sapendo che fosse quello giusto, e non vedendo cosa c’era sopra, non ce la siamo sentita di rischiare e ci siamo calati con una doppia da 60 m fino alla cengia detritica poco sopra il 6° tiro: da qui, con qualche breve passo di arrampicata (II/III) e traversando a sx (faccia a valle) è possibile uscire raggiungendo l’esposto sentiero “dei Kaiserjaeger”, ben segnalato da ometti.
Saluti al compagno di corda Daniele.