Partiti l’11 pomeriggio e arrivati in cima il 15. Salita mai impegnativa con splendidi ed esotici panorami in ambiente vulcanico. Percorso caratterizzato da vari sali scendi che rendono la salita poco diretta, ma il tutto a favore di un miglior acclimatamento. Ultimo campo a quota 4600 m e partenza notturna a mezzanotte. Temperature molto basse e un po’ di vento (-10 gradi in cima). In vetta alle 06.30 per assistere ad un’alba indimenticabile, emozionante. Discesa veloce su ghiaione, due ore di riposo all’ultimo campo e poi fino a quota 3100 m per la notte. ultimo giorno nella foresta pluviale fino al gate a 1600 m.
Trekking nel complesso alla portata di chiunque abbia un discreto allenamento e abitudine alla quota.
Le tappe di avvicinamento sono sempre piacevoli e con dislivelli ridotti (800-900m) complice il ritmo molto blando imposto dalle guide e i portatori che consentono di salire con zaini leggerissimi. L’ultima tappa invece risulta piu’ impegnativa visto il dislivello maggiore da compiere in quota (1300 m) e il freddo.
Salita tutta fattibile con scarponcini leggeri o scarpe da trekking.
Per noi e’ stata la prima esperienza extraeuropea e il primo 5000. Vacanza “fai da te” senza passare attraverso agenzie italiane, ma contattando l’agenzia tanzaniana “it started in Africa” che si e’ rivelata al quanto affidabile e organizzata. Noi eravamo in 6 e in totale avevamo una squadra composta da 24 persone (3 guide, 2 cuochi, 1 cameriere e 18 portatori), il tutto al quanto inusuale per noi!
Unica amenita’ il discorso mance: come da precendenti descrizioni il problema si e’ rivelato molto fastidioso. Normalmente le mance si aggirano sul 10-15% del prezzo totale della salita (divisa tra tutti i componenti della squadra), ma visto che questa gente non si accontenta mai, forse e’ meglio partire da un 8-10% del totale per poi salire in base alle loro richieste.
con Flavio, Stefano, Simone, Daniele e Letizia