Percorso bellissimo ed estremamente scenografico, adatto anche a quanti come noi non hanno particolari capacità tecniche e alpinistiche. Si raggiunge la vetta semplicemente camminando, camminando. Difficoltà, oltre al fatto di camminare in salita per più giorni di fila) possono essere rappresentate dal freddo, dopo il calar del sole, e ovviamente dall’altitudine. In questo senso il percorso di 7 giorni, con un giorno in più per acclimatarsi intorno ai 4000 m slm, è certamente da preferire. Una gran fatica l’ultima notte, per raggiungere l’agognata meta di Uhuru Peak, il motto che si sente dal primo giorno (“pole pole”, piano piano) è più che mai vero per quest’ultima tappa. Lo sforzo di una settimana è ampiamente ripagato, giorno per giorno durante la salita, in cui lo scenario cambia in continuazione, e in particolare nei 15 minuti che si trascorrono in vetta, che credo ci faranno compagnia per sempre!
Evans (titolare dell’omonima agenzia, con sede a Moshi) Rutta e Deus (le nostre guide) e tutto il team di cuochi e portatori sono state davvero di grande aiuto.
Affidarsi ad una buona agenzia è fondamentale, a noi è andata particolarmente bene (anche nel prezzo!). Molti dei bei ricordi sono legati a loro, ai loro saggi consigli, alla capacità con cui hanno saputo guidarci nelle difficoltà e incoraggiarci, in particolare l’ultima, indimenticabile notte.