Joux (Col de) da Verres, giro per Saint Vincent , Col Tzecore, Brusson

Joux (Col de) da Verres, giro per Saint Vincent , Col Tzecore, Brusson
La gita
andrealp
3 19/05/2012

Partito alle 10,30 da Chivasso con tempo che minacciava pioggia (poi presa in abbondanza) per andare a vedere i campioni del Giro d’Italia. Pedalata in solitaria fino a Pont Saint Martin dove ho potuto sfruttare la scia di un’altro veloce ciclista, tra qualche scroscio d’acqua. Sui tornanti di Verres ho abbandonato il mio compagno occasionale per raggiungere al più presto la mia meta, il col de Joux, dato che a causa del maltempo mattutino ero partito un po’ troppo tardi da casa. A Challand Saint Anselme sosta tecnica per mangiare un bel panino di salame e fontina in un bar mentre fuori imperversava il maltempo. Poi sono risalito in sella alla volta di Brusson. Bella la salita su strada ormai chiusa al traffico con l’incoraggiamento della folla già assiepata ai bordi della strada ad attendere Ivan Basso e compagni. All’inizio delle rampe che conducono al Col de Joux l’amara sorpresa di essere fermato, assieme ad altri ciclisti, da organizzatori e forze dell’ordine che, ad un’ora dal passaggio dei professionisti del pedale, impedivano l’ascesa anche alle nostre bici. Questa decisione mi ha però salvato dall’assideramento, in considerazione della temperatura di circa 12 gradi e del fatto che ero ormai completamente bagnato per pioggia e sudore. Sul Col de Joux, impossibilitato a scendere e fermo per circa un paio d’ore senza alcun riparo, mi sarei quantomeno preso un raffreddore… In attesa del passaggio della carovana rosa ho trovato caffè, calore e tv (che trasmetteva in diretta il Giro) in un bar. Spettacolare il passaggio dei campioni, con Barta in testa e tutti gli altri a inseguirlo. Riaperta la strada non me la sono sentita di salire al Col de Joux a causa del freddo e della pioggia battente ed ho girato la bici alla volta di Chivasso. Per due volte sono stato costretto a fermarmi perchè tremavo e non riuscivo a controllare il mezzo in discesa. Da Verres in poi è andata meglio anche perchè nel frattempo aveva smesso di piovere. Interminabile il tratto pianeggiante da Ivrea (altro scroscio d’acqua) a Chivasso dove giungevo finalmente alle ore 18 dopo aver percorso 160 chilometri.

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