Jôf Fuart Gola Nord-Est

Jôf Fuart Gola Nord-Est
La gita
davec77
3 01/09/2019

Gita di escursionismo impegnativo, o di alpinismo facile, in un’area delle Alpi da me poco conosciuta.
Pernottato al rifugio Pellarini, buona accoglienza, consigliato se si viene da lontano. Il posto è spettacolare, con grandi pareti dall’aspetto dolomitico (la roccia però è un calcare un po’ diverso).
L’itinerario si situa al confine fra escursionismo e alpinismo solo per via dell’attrezzatura a via ferrata di molti tratti; senza le attrezzature ci sarebbero passaggi almeno di III/III+, su roccia nemmeno tanto buona.
Ovviamente, dato che si sale in una stretta gola, il rischio di caduta sassi dall’alto non può essere ignorato, anche perché sulle creste in alto si aggirano stambecchi: indispensabile indossare il casco fin dal ghiaione/nevaio basale.
A proposito del nevaio: al momento, in virtù dell’inverno secco e dell’estate caldissima, è ridotto veramente al minimo ed è in parte coperto da detriti, si passa abbastanza agevolmente senza ramponi, ma le condizioni potrebbero essere molto diverse in altre annate e/o in stagione meno avanzata.
Infine, è da non sottovalutare il lungo rientro per il sentiero Anita Goitan, con conseguente ripida e delicata discesa nel vallone di Riofreddo, obbligatoria se si vuole rientrare al Pellarini senza ripercorrere la via di salita.
In ogni caso è un bel giro in ambiente selvaggio, meno addomesticato che in tante zone delle Dolomiti.
La vetta poi è imponente e panoramica (sempre che le nubi non la avvolgano…).

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