Jackie Jones Mountain e Big Hill per il Big Hill Shelter e l’AMC Harriman Outdoor Center (anello)

Jackie Jones Mountain e Big Hill per il Big Hill Shelter e l’AMC Harriman Outdoor Center (anello)
La gita
vicente
5 26/01/2019
Accesso stradale
Comodo parcheggio a bordo strada

Salita di sicura soddisfazione. Prestare attenzione solo al ghiaccio abbondante lungo il percorso. Pronti via e perdiamo subito il segnavia giallo. Continuiamo quindi su strada asfaltata e prendiamo poi una sterrata che si stacca sulla sinistra proprio sotto la cima di Jackie Jones Mountain che quindi, a nostra insaputa, evitiamo. Giungiamo quindi alla selletta tra Big Hill e Jackie Jones Mountain, e tocchiamo la cima di Big Hill 374m con il suo bivacco. Nulla a che vedere coi bivacchi in Italia! Non consiglierei proprio di dormire qui. Il bivacco non possiede il quarto muro, percio’ la parete sud e’ libera. Per carita’, la vista su Manhattan e’ splendida, ma preferisco le costruzioni con quattro muri e una porta..Abbiamo comunque trovato qualche verdura in scatola e qualche stoviglia vetusta. Dopo esserci goduti il vasto panorama, proseguiamo fino al bivio successivo e decidiamo, gia’ che ci siamo, di scendere al rifugio dell’AMC. Facendo estrema attenzione al ghiaccio copioso, arriviamo al rifugio. Si tratta di una cittadella di costruzioni in legno, tutte deserte. Altro che cioccolata calda! Comunque il rifugio e’ posto in posizione idilliaca sulle rive del lago Breakneck, che e’ completamente ghiacciato. Dopo esserci goduti la permanenza sulle rive del lago ghiacciato, ritorniamo sui nostri passi e infine scendiamo al Third Reservoir, altro splendido lago. Costeggiatolo, ci imbattiamo incredibilmente in un gruppo di una ventina di giapponesi (ma che cosa ci fanno li’??) diretti chissa’ dove. Giungiamo infine al Second Reservoir e infine di nuovo alla selletta sotto il Big Hill Shelter, che troneggia sopra di noi. A questo punto non resta che salire Jackie Jones Mountain, l’originaria meta di giornata. Dopo una ripida salita, giungiamo ai piedi della torre. Il socio alza bandiera bianca e preferisce non salire. Io invece salgo e mi godo lo splendido panorama di vetta. Sul fiume Hudson scivolano verso New York grandi iceberg bianchissimi. Verso sud, la skyline di Manhattan, e sotto di me un altro bel lago, Lake Welch.
Sceso dalla torre, riprendiamo il sentiero giallo e tocchiamo le rovine della proprieta’ ORAK. Quindi in pochi minuti all’auto.

Splendido giro di tre ore e mezza col socio newyorchese Mark H., alla seconda uscita insieme. Peccato che non abbia raggiunto la sommita’ della Fire Tower, ma e’ stata davvero una splendida mattinata a pochi chilometri da New York!
Lungo l’itinerario ci siamo imbattuti in un picchio e un’aquila.
La valle del Hudson non delude mai!

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