- Accesso stradale
- Besmorello o poco oltre
partiti da Besmorello con idee varie ma indecisi. L’unica cosa sicura era che bisognava stabilire la griglia di partenza con una sana cronoprologo a stecca fino alla piana del Migliorero ove ero già viola.
Poi per migliorare le cose si è messa pure la neve tachisa che, oltre il rifugio, ha creato due belle zeppe sotto le mie pelli. Finalmente sgamarrati anche i corridori siamo giunti in vetta accompagnati dal sole.
Nevi molto variabili da croste di neve fredda mediamente portanti sulle esposizioni poco soleggiate a trasformato o croste da rigelo portante ove il sole picchia di più. Il pendio finale, data la scarsità di neve è da fare un pò a gincane e risulta un poco più esposto. Ocho al tratto finale ove vi sono placce cementizie tirate dal vento che albergano su una più diffusa farina compressa zuccherina. Per l’arrivo in punta consigliati i rampu anche se per pochi metri.
Giornata memorabile in cui Flavio ha importato ufficialmente nello sci la tecnica a serpente striscisnte (usata solitamente in arrampicata per salire sui terrazzi quando le braccia sono di ghisa) per guadagnare la cresta nevosa della vetta.
Neve comunque con ottimo accroche.
Verso il rifugio la neve era una natta appiccicosa e lenta.
Se torna il freddo anche in versanti esposti al sole dovrebbero risultare tutti ben sciabili su similtrasformato portante.