Ischiator (Becco Alto d’) dal Ponte del Medico per il Passo Laris

Ischiator (Becco Alto d’) dal Ponte del Medico per il Passo Laris
La gita
andrea81
5 19/10/2013
Accesso stradale
ottimo, sterrata in buone condizioni fino alla catena

Oggi mi sono tolto un dente, forse l’ultima gita di questo genere per il 2013. Arrivato a Besmorello con cielo sereno (come da previsione, nubi basse su tutta la pianura padana a perdita d’occhio), temperatura di 5°, ma ci si scalda subito. L’avvicinamento al Rifugio Migliorero non è noioso, perchè salvo un iniziale tratto di strada poi si taglia sempre per scorciatoie, e oggi i colori dei boschi prima, e dei larici dopo, catturavano l’attenzione. Oltre il rifugio, seguito il sentiero per il Corborant fino al bivio ben segnalato, per il passo Laris. Ora la salita si fa più ripida e diretta, e infatti in meno di un’ora arrivo al Passo Laris, dove mi affaccio sul versante opposto, e come mi aspettavo trovo neve recente; scendo di qualche metro sul versante opposto su roccette verglassate, e poi anzichè seguire la traccia alta, scendo direttamente sul nevaio perenne per attraversarlo in piano. Questa scelta dettata dalla presenza di stambecchi sulle rocce sopra il sentiero. Risalito dal versante opposto, pulito dalla neve, rintraccio il sentiero ben segnalato da tacche rosse; La traccia finchè si mantiene nella parte soleggiata è pulita (un po’ fangosa), poi da poco prima dell’inizio della cengia ascendente, il manto nevoso è continuo; ci sono alcune tracce di escursionisti che mi guidano, il fondo nevoso è inizialmente di 5 cm, quindi non sufficiente a coprire le rocce sottostanti, per cui occorre fare attenzione per evitare scivolate. Comunque tutto sommato salgo bene senza grosse difficoltà, certo il passo è parecchio rallentato. Un paio di passaggi richiedono un po’ più di cautela, e spesso preferisco arrampicare sulle rocce piuttosto che posare il piede sulla neve. Finita la cengia sbuco sul pianoro sotto la cima, la neve aumenta fino a 10-20 cm, ora si sale bene senza grosse difficoltà fino alle roccette più ripide appena sotto la vetta,un po’ più delicate (io sono salito sul lato destro). Solitudine totale in vetta, e a parte alcuni sul Corborant e un solitario sul Becco di Rostagno, non si vede nessuno in giro, a parte gli stambecchi che mi osservano incuriositi. Panorama eccezionale con leggere velature, ma sole caldo. Per la discesa pensavo peggio, con cautela si scende piuttosto comodamente, in certi tratti la neve è persino piacevole. La zona che richiede maggior attenzione è la cengia, che non presenta passaggi troppo esposti ma comunque è sempre meglio non scivolare. Risalito al Passo Laris, la restante discesa è una piacevole passeggiata in solitudine, tra odori e colori autunnali, fino al Rifugio, dove la foschia stava salendo, annunciando il peggioramento di domani.

La consiglierei ancora, non fosse che se nei prossimi giorni nevica le condizioni cambieranno, e se oggi non ho usato ramponi (che però avevo) prossimamente potrebbero servire. Il percorso non è lunghissimo, direi il giusto con buon mix tra dislivello e sviluppo; io sono partito alle 9 dall’auto e arrivato in cima alle 12.30, ma dal Passo Laris alla cima a causa della neve c’è voluto più del previsto. Potrebbe essere un’idea compiere un mini anello, scendendo fino ai Laghi Laris, per poi salire al Passo di Rostagno (ma bisogna avere voglia di aggiungere dislivello).

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