
La discesa da Sarsenà a Bobbio Pellice per il sentiero non è molto agevole (sentiero poco evidente, alberi caduti che ostruiscono il passaggio)
Si supera in auto il picccolo abitato di Subiasco, (svoltare a destra prima del ponte che precede Bobbio Pellice), parcheggiando poco prima del primo tornante sulla strada che porta a Bessè. Da qui, si continua a piedi sulla carrozzabile che serpeggia tra i castagni, si costeggia Bessè e si abbandona la strada che prosegue verso l’alpe caugis per seguire la bella mulattiera (bacheca esplicativa) che si inoltra in leggera ascesa nel Vallone di Subiasco, o degli Invincibili,
Qui il vallone appare in tutta la sua selvaggia grandiosità, dominato a sinistra dalla nera e strapiombante Rocca Ciabèrt e a Nord dalla regolare e maestosa cima del monte Cournour,a Est dalla Gran Guglia. Il sentiero sale per brevi tornanti in parte scavati nella roccia o sospesi su vertiginosi muri a secco, prosegue ancora tra radi larici e ontani, superando valloncelli e piccoli torrenti fino ad un’ultima rampa da cui, attraversato un breve pianoro ombreggiato da faggi, si raggiunge Barma d’Aut (1513 m), alpeggio ormai abbandonato.
Dalla borgata si possono ancora individuare alcune delle “barme” utilizzate dai “ribelli” valdesi e, volendo, si può proseguire per tracce di sentiero fino all’Alpe Subiasco (1800m circa), anch’essa abbandonata.
Da Barma d’Aut, si prende la traccia che in lieve discesa, attraversando pascoli costellati da cespugli di erica, porta verso il torrente Subiasco, che si attraversa, iniziando poi un lungo traverso che taglia l’opposto versante del vallone in direzione sud. Valicata la piccola selletta sopra la Rocca Ciabèrt (ottima vista sull’ardito tracciato percorso in salita), si giunge in breve alla borgata Serre di Sarsenà.
Dopo esserci rinfrescati alla bella fontana, si segue la sterrata trascurando la diramazione per Serre Cruel e costeggiando Sarsenà, si continua sulla strada (in questo tratto asfaltata) fino ad individuare, nei pressi di un tornante, un sentierino (segnavia bianco/rossi e poi frecce di vernice gialla) che si inoltra nel bosco di faggi e castagni. Il tracciato, in parte ostacolato da alberi caduti, scende a risvolte raggiungendo una zona occupata da enormi macigni sotto cui sono stati ricavati numerosi rifugi (la località è nuovamente denominata Barma d’Aut). In breve si raggiunge Bobbio Pellice e, spostandosi a sinistra, percorrendo uno dei tanti sentierini che portano al torrente Subiasco, lo si attraversa per pervenire al punto di partenza della gita.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.6 - Monviso
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