7.6Km
Portare corde da 60 m, una serie di camme da #0.3 a #3, nut e molti cordini.
Dall'uscita di queste vie percorrere i pendii erbosi in diagonale verso destra fin sotto la compatta parete successiva. Costeggiarla verso dx entrando in una specie di canale stretto dal fondo sassoso. L'attacco è alla metà di questo canale, indicato da un ch. collegato con cordino a una clessidra.
- L1: sopra il chiodo d’attacco salire per la fessura (faticoso; forse è il passo chiave della via) che piega leggermente verso sinistra poi, dopo 10 metri prendere una serie di fessure che salgono dritte sulla destra, sosta con 4 ch. e cless. collegati da cordone nuovo (V+, 40 m, 1 cless.)
- L2: dalla sosta si prende la fessura che obliqua leggermente verso sinistra, quindi sempre dritti per una serie di fessure. Una sosta da collegare con ch. e moschettone più altri 2 ch. molto brutti può essere evitata proseguendo altri 7-8 m e sostando su 2 cless. collegate da cordino da (V/V+, 60 m, 2 cless.)
- L3: seguire la fessura principale (1 ch. a sx all’inizio) che piega verso destra. Superato un passo delicato con vecchio cordone in cless. sulla dx, si sale ancora per poco e poi si traversa nettamente in placca a sx, incontrando una sosta con 1 vecchio spit, 1 ch. e buona cless. da collegare (V+, 30 m, 2 cless. e 1 ch.)
- L4: traversare facilmente a sx per qualche metro (cless.), poi si sale in diagonale a dx lungo una fessura un po’ erbosa. Si obliqua ancora verso destra fino ad una comoda cengia erbosa con buona sosta su 1 ch. e 1 spit nuovo (V-, 50 m, 1 cless.)
- L5: dritti per paretine fino a uscire dalla parete, sosta su spuntone e/o cless. (IV, 30 m).
Discesa: a fine via salire per prati ripidi fino alla base di una paretina successiva. Salirla nel punto più debole, circa al centro, su buona roccia con placchetta a rigole (10 m, max III), fino a sbucare sui pendii erbosi superiori. Qui iniziare a scendere sempre verso sx (faccia a valle), su erba ripida senza tracce né ometti, costeggiando a lungo una serie di pareti giallastre friabili, puntando a un canalone in fondo a sx abbastanza evidente. Infilarsi in detto canalone (il passaggio più agevole è sulla sx faccia a valle) e scenderlo tutto per prati roccette e ghiaie, fino al fondo del val Maone dove si riprende il sentiero che riporta a Prati di Tivo. Questa discesa è lunga e delicata e richiede concentrazione costante fino al fondovalle. Contare ca. 2h30 da fine via all’auto.
- Bibliografia:
- P. Ledda - Il chiodo fisso. 280 vie di roccia sul Gran Sasso d'Italia, ediz. Il Lupo
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