- Accesso stradale
- nessun problema fino alla Grange Colet
Non tutte le ciambelle vengono con il buco.
Oggi la destinazione con il socio Renato è il Brec de l’Homme, fiduciosi della riduzione della neve per il gran caldo. Partiamo all’alba da poco prima delle grange Colet e risaliamo il vallone dell’Infernetto. Giunti sotto il colle omonimo, osserviamo il passo di Terre Nere che sembra pulito vista l’esposizione, ma decidiamo comunque di salire al passo dell’Infernetto (bel canale a 40 gradi max completamente innevato con mezzo metro di farina su poco fondo) e passare dal Barenghi con percorso più sicuro e panoramico.
E qui toppiamo alla grande, perchè dopo il colle ci attende una neve crostosa non portante che massacra le gambe e rallenta il passo. L’innevamento è ridotto (10-30 cm), ma molto diffuso. Dal Barenghi al colle di Gippiera c’è fortunatamente una traccia, ma oltre ci attende il terribile traverso del versante NO della Tete de la Frema con più di mezzo metro di farina su infida pietraia. Dopo oltre 4 ore arriviamo – sfiniti – al passo di Terre Nere e attacchiamo il Brec, ma Renato dopo poche decine di metri decide che ne ha abbastanza. Io traverso per placche delicate verso NO e raggiungo il canale SO dove passa la traccia di salita: fortunatamente è in parte innevato e questo facilita la risalita. La cresta finale è praticamente pulita.
Per il ritorno, vista l’ora e gli impegni serali, decidiamo – giocoforza – di tentare la discesa dal passo di Terre Nere. Fortunatamente il tratto delicato, attrezzato con le catene, è tutto pulito e in meno di due ore siamo all’auto.
Gita beffarda: se fossimo saliti lungo l’itinerario di discesa avremmo risparmiato tempo ed energie e anche Renato avrebbe raggiunto la vetta.
Mea culpa per aver proposto il giro dal Barenghi 🙁