Molto bella ed interessante la storia che ha preceduto la costruzione di questa ferrata.
Per il resto, secondo me, la ferrata è stata costruita molto male ed in maniera pericolosa.
Sul ponte tibetano i due cavi per le mani sono molto distanti. Il mio Kit della Camp, avendo i rami corti, non mi ha permesso di posizionare i moschettoni uno per parte (non c’è il 4 cavo che su qualche ponte è montato sopra la testa) . È quasi tutto un “ciappa e tira” il cavo obbligando a tenere i piedi in adereza sulle lastre verticali data la quasi assenza di scalini di roccia o metallici. Non ci sono code di porco. Nei tratti verticali sul fittone non c’è mai il lasco che evita la rottura del moscettone in caso di caduta. Ogni tanto sul fittone c’è un cono dissipatore di gomma, ma gli ancoraggi sono molto distanti e non ci si può riposare a metà usando una longe perché non ci sono staffe/gradini a cui assicurarsi. In caso di incidente, la discesa è lunga e tortuosa visti i traversi e i saliscendi…direi SCONSIGLIATA…se no fosse solo proprio per andare a vedere l’antica roggia (ancora parzialmente visibile).