Gita molto lunga e completa. Già arrivare al rifugio è un vero viaggio in uno dei valloni più isolati e selvaggi delle Alpi. Usato MTB fino a dopo il rifugio Prarayer per velocizzare l’avvicinamento. Per salire all’Aosta abbiamo usato la ferrata che non è in ottime condizioni ma nemmeno malvagia, i tratti ripidi alla fine si riducono in una decina di metri poco esposti.
Colazione alle 2.30, condizioni fotoniche su tutto il percorso (dureranno poco), crepacci chiusi e neve portante, zero ghiaccio che affiora. Placche prima della cresta finale ancora coperte di neve.
Per scendere abbiamo fatto le doppie alla fine della cresta Tiefenmatten
***/! attenzione alla seconda calata da 10 metri, faccia a monte si trova leggermente a DESTRA rispetto alla sosta, faccia a valle a SINISTRA, nascosta in un diedrino e poco visibile. Consiglio di scendere lentamente il falsopiano subito dopo la sosta ed affacciarsi a cercarla prima di affrontare il saltino***
Le altre calate, tutte da 30mt, sono piuttosto lineari, in ogni caso scendete piano e con attenzione perchè è un attimo saltarle (e far cadere pietre)
Grazie al megasocio Ale e a Diego, mitico gestore del Rifugio in vetta alla Dent con noi!