- Accesso stradale
- Strada con divieto di transito da Ponte Campo all'Alpe Veglia
Gita di notevole impegno fisico sia per il dislivello che per l’estrema lunghezza del percorso, ambiente però davvero affascinante per la sua severità e senso di solitudine. La partenza a piedi, causa divieto di transito ai mezzi non autorizzati, è da Ponte Campo, per cui il dislivello sale quasi a 2000 m. Partito alle 5.45, sono arrivato in vetta alle 12.30. I ramponi non li ho utilizzati nemmeno per l’attraversamento del ghiacciaio, essendo la neve portante ma non troppo dura. L’unico tratto in cui prestare attenzione è quello poco sotto la cresta, composto da sfasciumi instabili (è facile anche perdere la traccia). Dopo essere uscito in cresta ma dalla parte sbagliata seguendo erroneamente un invitante nevaio, sono sceso e risalito dalla parte giusta, e ho raggiunto a sinistra il palo in legno della vetta. Meritata sosta in cima con venticello fresco e sole caldo. Direi che ho calcolato male quanta acqua portarmi visto che l’ho finita a metà del ghiacciaio durante il ritorno e fino a Veglia non ce n’è. Portarne una scorta abbondante. In salita ho incontrato solo uno svizzero scendere dall’Helsenhorn, in discesa qualcuno che saliva al passo e al lago, un po’ di gente invece da Veglia in giù. Una meritata nota di apprezzamento sul Lago Bianco: davvero meraviglioso. Questa è la prima gita dopo la nascita di mia figlia Martina ed ogni passo fatto lo dedico a lei con anima e corpo: il regalo più bello della mia vita.
In solitaria.