- Accesso stradale
- Park gratuito lungo lo sterrato sopra Villanova
Avvicinamento in ombra ma (ovviamente) in condizioni da foresta pluviale: erbais alti 1m, campi di ortiche e umidità a 3 cifre. Nonostante ciò, la traccia è sempre ben visibile e si sale relativamente in fretta fino al Castelluzzo, da lì erba più bassa ma si è al sole fino all’attacco. Possibilità di lasciare gli zaini nelle roccette dove c’è il cartello Gugliassa. Discesa dal tornante all’attacco un po’ scomoda (ripido e scivolosetto) ma veloce. Saliti in 4 tiri unendo involontariamente L2+L3: L3 sarebbe davvero corto e comunque sfalsando le corde non si sono creati particolari attriti (sono molti di più gli attriti su L1, bello e divertente ma molto zigzagante). La placchetta di L4 non è più difficile del primo muretto di L1, mentre gli strapiombini di L5 (soprattutto il primo) richiedono un po’ di decisione. Discesa con una breve doppia (con roccia asciutta non obbligatoria) con un bel temporalone in arrivo che ci ha preso ormai agli zaini, al riparo nelle roccette. Noi abbiamo usato una mezza da 60m doppiata, in questo modo si evitano un po’ di attriti e per la doppia basta abbondantemente. Materiale in loco ancora buono e affidabile, sufficienti 8 rinvii.
Sicuramente non è la più bella via di Michelin e non bisogna andare lì con l’obiettivo di scalare, se però si vuole fare una bella passeggiata molto panoramica unendo qualche tiretto facile e plaisir, è da prendere in considerazione. In più, avvicinamento da Borneo a parte, si scala sempre abbastanza sulla faccia ovest di questa freccia di roccia e quindi si sta anche relativamente in ombra. Con Giuliano, a mille anni dall’ultima volta su roccia insieme.