Gros Muttet da Grange della Valle per il Rifugio Vaccarone, anello

Gros Muttet da Grange della Valle per il Rifugio Vaccarone, anello
La gita
andrea81
5 24/08/2019
Accesso stradale
strada asfaltata un po' dissestata, ampi parcheggi nei pressi del ponte

Gita molto wilderness come tutte quelle della zona del Massiccio dell’Ambin. A differenza della descrizione io sono salito da Grange della Valle per il Colle Est d’Ambin, per avere una salita più diretta e veloce, infatti grazie al sentiero redditizio in meno di due ore sono al colle. Da qui seguito il percorso normale per il Niblè fino al pianoro dove si incontra il residuo ghiacciaio, necessari i ramponi seppur solo per attraversare due brevi tratti pianeggianti, ma oggi la neve era davvero marmorea (tant’è che un altro ragazzo ha dovuto rincunciare al Niblè non avendo ramponi al seguito).
Pero un po’ di tempo per il togli metti, poi proseguo un po’ a vanvera seguendo gli ometti sulle placche rocciose e aggirando alcuni altri nevai, fino al colle dell’Agnello Sud (altro nevaio da aggirare per evitare di rimettere i ramponi).
Qui senza perdere troppo quota, ho prima salito la vicina (ma un po’ faticosa) Punta dell’Agnello, solo dopo ho scoperto che c’è una traccia che si mantiene quasi in cresta aggirando uno sperone roccioso. Breve pausa e ridiscendo per pietrame instabile per collegarmi al sentiero di discesa dal colle, raggiuntolo ho continuato fino al ripiano detritico dove si incontra l’altro sentiero proveniente dal Rifugio Vaccarone e diretto al Colle dell’Agnello Nord, ottimamente segnalato da vernice gialla. Un po’ faticosa la risalita al colle stesso, specie ultimo tratto ripido e franoso.
Da qui continuo sul percorso a me già noto per la Rocca d’Ambin, si incontrano un paio di canalini molto franosi e poi il passaggio su una cengia un po’ aggettante, quindi rimontata faticosamente la pietraia ritorno sul comodo crestone dove la colorazione diventa prima nera e poi rossastra: qui il punto in cui si deve lasciare la via per la Rocca d’Ambin e scendere verso il Colle del Gros Muttet e poi verso la cima omonima. Il terreno è facile e non ci sono difficoltà nel raggiungere l’ampia vetta. Un po’ di fatica invece nella risalita conseguente per il rientro (è già la terza risalita odierna).
Per la discesa opto il più lungo ma rilassante sentiero passando per il Rifugio Vaccarone, dove mi godo una piacevole sosta rifocillandomi (ottimi lo sciroppo al Guaranà e la torta). Vale sempre la pena passare al rifugio perché l’ospitalità e la cordialità sono di casa.
Tra l’altro ritengo che questa zona sia una delle più belle e affascinanti della valle di Susa.
Ripreso il cammino ecco il lungo altopiano da percorrere, infiniti saliscendi (piuttosto brevi ma stancanti) fino al Passo Clopaca, per fortuna c’era nebbia così non si vedeva la lunghezza del percorso.
Dal Passo a Grange della Valle piacevole discesa lungo la vecchia mulattiera piuttosto scorrevole.

Gita come spesso dico da amatori, su una cima quasi sconosciuta e scarsamente frequentata. Vale la pena abbinarla alla Rocca d’Ambin; contento di essere tornato qui perché sono i miei luoghi del cuore dove ho mosso i primi passi in montagna. Il percorso ad anello è lungo e abbastanza faticoso per le varie risalite che ho compiuto (avrei potuto evitare la Punta dell’Agnello ma ormai era lì).
Incontrato alcuni escursionisti per il Niblè sotto il Col d’Ambin, due francesi alla Rocca d’Ambin e un discreto numero di persone (in relazione al posto) nella zona del Rifugio Vaccarone; ma sicuramente siamo su percorsi fuori dalle rotte più comuni, peccato perché se valorizzato il tour dell’Ambin meriterebbe più frequentazione data la bellezza. Soddisfatto, il Gros Muttet era l’ultima delle cime escursionistiche del massiccio sulla quale non ero mai salito. Meteo ideale, con qualche nebbia vagante solo nel primo pomeriggio.

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