..passo subito alle info utili per chi volesse avventurarsi in zona e su questo genere di itinerari, tralasciando le polemiche o sterili discorsi sul concetto della parola “plasir”; un piccolo contributo penso di averlo dato recuperando la relazione originaria dei primi salitori e giusti avvertimenti nelle note in prefazione..
una due giorni di pura avventura in uno degli angoli più selvaggi e reconditi del Bianco-est..dal Comino abbiamo impiegato quasi 4 ore a passare il ghiacciaio e l’attacco della via è decisamente a sx. rispetto allo schizzo della foto; nei primi 200 metri di via ci sono tre spit di cui il primo del 3° tiro a 30 metri dalla sosta..Non confondete la dicitura “spit di progressione” con l’idea di azzerarli..Vuol semplicemente dire che su 60 metri ci sono due spit. Inoltre, inserire questo itinerario in “arrampicata” è un puro eufemismo.Solo il giorno prima una guida ha riportato sul libro del bivacco “giacciaio insuperato”..per il resto grangiornata di ambiente super e granito non come quello del Dalmazzi; rete telef inesistente ed isolamento garantito, peccato la cima non raggiunta. con Mire,Davide ed Enri. (marco c.)