Grandes Murailles – Cresta Albertini

Grandes Murailles – Cresta Albertini
La gita
dinoru
5 02/07/2022

Avvicinamento 650 mt. Salita su cresta 1350mt. Viaggio solitario su una lunghissima cresta. Abbiamo lasciato prima una macchina in val Pelline. La relazione presa dalla guida Enrico direi che è abbastanza precisa. Nell avvicinamento dal parcheggio non abbiamo trovato subito il sentiero ma risalito la morena a destra delle cascate fino agli sbarramenti superiori. Abbiamo risalito la morena centrale e poi una rampa a dx di una cascata, ma forse conviene seguire la morena a destra ancora per sentiero. Partenza in diagonale sullo zoccolo evidente, delicato. Traverso a sx su cenge fino a uno spit di partenza, considerare un paio d’ore dal park di Cervinia. La prima parte a parte il tratto su cenge ha un paio di tiri impegnativi che fatta con scarponi e zaino si fanno sentire. Qualche sosta su chiodi. Cinque ore circa di scalata per arrivare al bivacco Pellissier. Mezzora buona di sosta e ripartenza. Il ghiacciaio da risalire subito dopo ha dei bei crepacci. Ripartenza su cresta che alterna delle parti verticali a delle placche batticuore. Qui non c’è nulla, neppure le soste, se non raramente. In qualche punto abbiamo avuto qualche dubbio e perso tempo, tipo quando si arriva a quello che potrebbe essere un bivacco d’emergenza, l’unico, se si scendono 20 metri a sx si risale poi per placche più facili, invece mi son tirato un muro dritto tutto bagnato appena a sx. Qualche passo ancora ostico tipo una bella fessura che non basta il friend uno ma ci vuole almeno un due… e poi placche poco proteggibi per placchisti. Molto di conserva, ma bisognava avere due serie di friend. Comunque gli ultimi tiri li facciamo al buio. Al buio ci abbiamo messo un oretta a trovare il bivacco Perelli che sembra li vicino ma in realtà bisogna scendere un po su ghiacciaio fino a quello che potrebbe essere un colle. La discesa il giorno dopo sul ghiacciaio è un odissea. Siamo scesi fino a grossi muri crepacciati e pur con un po di giri intorno non siamo riusciti a passare. Risaliamo su e aggiriamo il tutto sulla sinistra. Qui meno crepacciato si riesce a passare fino a ridiscendere sul ghiacciaio principale. Attraversato fino circa all’attacco della Tiefenmatten. Da qui ancora l’ultimo pendio ormai con ghiaccio nero, l’abbiamo evitato a dx scendendo sul canale a fianco facendo una doppia su un masso e lasciando purtroppo una corda da 50 mt. Perché in doppia non arrivava…naggia, vabbe che le corde corte son sempre le vecchie. Bisognava avere oltre al chiodo da ghiaccio anche ferretto per abalacov…naggia. Eterna discesa fino alla diga di Place Mulin. Con Simone, bravo.

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