Condizioni buone in generale (secondo noi). Ora le parti in neve sono tutte tracciate. Trovato molti tratti in verglass e neve pressata sulla Young, non facile se abbinata ad un vento teso e tagliente da nord… Canalino della Margherita tutto in neve/ghiaccio molto divertente; era come fare una bella goulotte. Per il resto tutto abbastanza secco. Poco dopo la Whymper scendere per una quarantina di metri (crepaccio) e poi traversare verso la calotta della Walker. Discesa tracciata e ghiacciai trovati abbastanza chiusi, solo un pò circense il passaggio di un crepaccio dopo le doppie delle Rocher Whymper e per arrivare a prendere i Reposoir. Accoglienza al Boccalatte strepitosa, come ormai solo più pochi sanno fare. In generale, anche se la relazione e le info che avevamo erano abbastanza precise, la via non è sempre così evidente, soprattutto nella seconda parte. Forse complice la nebbia che ci ha accompagnato in molti tratti… Comunque traversata di grande soddisfazione e bellezza.
Lontani dalla folla decidiamo di tentare questa lunga cavalcata, che si è rivelata un viaggio vero e puro. Solo noi lungo tutto l’itinerario, la traccia che finisce dove finiscono i Rochefort, il bivacco e il secondo giorno con il meteo che si arrabbia, soffia tutto il giorno e ci fa arrivare in cima alla Walker come diciamo noi “al touc”. Poi la discesa…lungaaaa ma tracciata (grazie!) e infine atterrati come su un cuscino, si arriva al Boccalatte, posto magnifico, accoglienza da vero rifugio, insomma, il TOP. Bello fare conoscenza con un grande esploratore e alpinista come Franco Perlotto che adesso fa il rifugista con grande professionalità e disponibilità. Gran girone con il caldissimo e giovanissimo Ivan e la sua marmellata 😉