Grande Rousse, cime nord e sud da Usellieres

Grande Rousse, cime nord e sud da Usellieres
La gita
nickpanz
5 09/04/2012
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1800
Equipaggiamento
Scialpinistica

Circa una quindicina di anni fa, il mio mentore per lo scialpinismo scendendo in 50 cm di farinosa dal Piz Beverin ebbe a dire “meglio che fare l’amore con una bella donna!”.
Allora, nella mia gioventù, riuscì a coglierne solo parte del significato.
Fino ad oggi, quando salendo nel vallone immacolato della Gran Rousse, cominciai a coglierne tutte le sfumature.
Passo dopo passo, abbandono la traccia che conduce alla Becca Giasson, e mi inoltro verso il ripido scivolo che conduce al colle fra le due cime.
ELISKI! elemento di disturbo, ma per fortuna si limitano a sfregiare i pendii della Becca Giasson e della Punta di Barmaverin.
Sono da solo, mi faccio tuttuno con gli sci e gli sci si fanno tuttuno con la neve. 40 cm di neve da battere, 40 cm di neve che rendono il pendio della Gran Rousse più “facile”, 40 cm di goduria che già comincio a pregustarmi durante la salita.
Due francesi partiti dal rif. Bezzi e passati per la Giasson mi seguono, ma sono lenti e io continuo nella solitudine.
Ma attenzione, a destra del fronte ghiacciato non si passa, e sono obbligato a passare a sinistra dove la neve è meno aggrappata alla crosta sottostante. Dopo una decina di inversioni strette decido di togliere gli sci e proseguire a piedi fino a poco sotto il colle dove le condizioni suggeriscono di rimettere gli sci.
Ecco, sono al colle, dopo circa 15′ vengo raggiunto da un francese mentre l’altro ha deciso di aspettarci in fondo al pendio.
E’ tardi per la cima (sono ormai le 13:30) e siamo stanchi. Scendiamo.
10′ di attenzione per passare il pezzo fatto a piedi (crostina) e poi giù nella farina per oltre 600m di pendio a 30-35°.
E qui le sfumature si fanno realtà, basta pensare e gli sci girano, basta pensare e le gambe non sanno più di essere stanche, basta un pensiero osè… e via verso la Giasson.
Gli eliskieur a quest’ora stanno prendendo il sole in basso, ripensando forse alla discesa in neve farinosa, ma non sapendo cosa si sono persi in salita… tutte quelle ore in cui il desiderio della discesa cresce, cresce, cresce….
Sono solo, ancora un’ora di fatica. E’ fatta. Mi sono guadagnato altri 500 m di discesa in neve farinosa. Via, giù giù giù oggi la farina non finisce mai. E quando finisce lascia spazio ad un buon firn, e poi il bosco… slalom fra i larici in ottima neve dura.
Ormai sono al lago. Felice. Cosa sarà mai farsi un’oretta in piano dopo oltre 2000 m di ottima discesa?

Alcune note tecniche:
Dalla diga di Beaureguard servono almeno 60′ per arrivare a Uselleres. Io ho fatto la strada dx orografica. Oggi non conveniva mettere gli sci, sarebbe stato un continuo metti e togli. Ho usato la picozza per avere un po’ di sicurezza nell’attraversare gli innumerevoli conoidi slavinati. Al ritorno sono stato più basso, c’è una strada sterrata a livello lago parzialmente ricoperta dalla neve che permette di evitare le slavine. Forse conviene.
Da Uselleres si sale per bosco ripido. Oggi la neve aveva un ottimo grip, ma comunque era sempre neve dura. Quindi attenzione a non scivolare.
Arrivati a circa 2300 m di quota lasciare a dx la traccia che sale alla Becca Giasson e inoltrarsi nel vallone della Gran Rousse. A questa quota oggi iniziava anche la neve farinosa.
A circa 2600 m il pendio diventa più ripido, ma oggi con la neve fresca non c’era nessun problema, nessun timore di scivolare verso il basso.
A circa 3250 m ho tolto gli sci per superare lo stretto canale di sx e contornare, sempre verso sx su neve, le roccette che anticipano il passo.

Un grazie a Pascal per la compagnia in discesa e per il servizio fotografico. Vedere http://www.skitour.fr/sorties/grande-rousse-de-valgrisenche,41316.html#sortie per la sua relazione.

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