Oggi, altra salita d’altri tempi alla scoperta di itinerari dimenticati o per nulla frequentati. La cresta purtroppo ha tradito le aspettative circa quanto mi aspettavo dalla relazione del Cardellina. La prima parte dell’itinerario ha subito opposto difficoltà troppo elevate nel superare direttamente i primi marcati risalti. Ho dovuto fare qualche tentativo per trovare il percorso migliore. Successivamente qualche tratto un po’ delicato per la roccia da verificare ma nulla di scabroso. Alcuni saltini da dissarrampicare, non sempre agevolmente. Possibilità di proteggere non molte (o molto poche…) ma sostanzialmente si tratta di avere piede fermo e non tirare tutto quello che viene a tiro senza averlo provato.
Discesa abbastanza ostica. Si tratta di scendere verso la spianata in direzione Punta Garzotto e imboccare il primo canale detritico che si incontra sulla destra. Da lì seguire una serie di canalini detritici spostandosi verso destra fino ad individuare una serie di salti che costringono ad allungare l’occhio e a seguire alcune piccole ed esposte cenge in disarrampicata che conducono fino alla base della parte SW da dove per pietraia si va a riprendere l’itinerario che scende dal colle di Leppe.
Cresta che non mi sento di consigliare ai più, ma che sicuramente troverà apprezzamenti da parte degli amanti del genere.
Oggi, con il socio Ste Duro