Grande Rochere e Petite Rochere da Planaval

Grande Rochere e Petite Rochere da Planaval
La gita
brunello-56
5 27/07/2008
Accesso stradale
A piedi dalla collina di LaSalle

Se la salita alla Gd. Rochere, come anche al Mt. Fallere, da una parte viene vissuta come il rinnovarsi di un rito, dall’altra è anche il termometro del nostro attuale stato di forma, e quindi a volte inevitabilmente crudele.
Due poi sono i pensieri che accompagnano la salita:
– la convinzione, finora sempre fortunatamente smentita, di non arrivare in vetta (per la serie “neanche morto che ce la faccio ….”)
– la certezza, finora sempre confermata, che la distrazione comporta la perdita di quella scarsa traccia di percorso.
Per chi come me è sulla collina di LaSalle, la partenza è a piedi da casa, poi si arriva a Cheverel, a Morge e quindi, seguendo il ru, a Planaval. Da Planaval il percorso consigliato è quello via Alpeggio di Les Ecules: trascurare dunque la strada sterrata che sale a Rantin / Col Serena e, seguendo quasi in piano il torrente sulla sua destra, raggiungere l’Alpeggio di Les Ecules; all’Alpeggio attraversare il torrente sul ponte di tavole e, costeggiandolo lungo la sua sinistra idrografica, arrivare, sempre su sentiero evidente, al ripido canalone, da seguire fino a sbucare al pianoro in cui si trova l’Alpeggio di Bonalex. Senza arrivare all’alpeggio, voltare decisamente a sinistra, attraversare il torrente (più difficoltoso a giugno-luglio) e quindi tutto il pianoro acquitrinoso fino a portarsi sotto i pendii che scendono dalle Rochere. Sul pianoro, appena a monte del filo del suo strapiombo sul vallone sottostante, si trova un grande masso con un segno giallo costeggiato da un sentiero/ traccia di bestiame: questo masso segna l’inizio della salita. (C’è anche un ometto sul masso: è storto, l’ho messo io).
Salire dunque lungo questa traccia, qui abbastanza marcata, seguendo alcuni segni gialli, fino ad arrivare ad un bivio in cui si intuiscono le due possibilità 1) e 2) citate da pr18. La via 1) è sicuramente più evidente, ed è quella che seguo, a volte smarrendola per la distrazione prima citata. Una volta ho seguito anche la via 2), poi però non sapendo ancora della sua esistenza e convinto di avere sbagliato, sono ritornato indietro per proseguire lungo la 1).
Su questa via 1) è essenziale, giunti al suddetto bivio, cercare e puntare ad un evidente ometto posto sulla parte opposta del canalone; da questo punto in poi la via diventa abbastanza lineare.
Qualunque via si scelga, si deve comunque arrivare al colle della Rochere, da cui si prosegue poi per la vetta su percorso non più ripido ma fatto di detriti e sfasciumi.
Un’alternativa ai due itinerari precedenti è quella che prevede di risalire il canalone che scende dal colle della Rochere, canalone che si imbocca sempre dal pianoro erboso dell’alpeggio; in questo caso però occorre passare l’Alpeggio di Bonalex, poi attraversare tutto il pianoro acquitrinoso puntando verso il torrente, direzione NO. Salire il pendio, che da erboso diventa detritico, ed imboccare il canalone fatto di detriti instabili; la salita è faticosa, per ogni passo in avanti prevederne almeno mezzo indietro.
Il ritorno avviene lungo una delle vie di salita, poi a Bonalex si può scegliere di scendere, in alternativa, seguendo la sterrata via Pra Barlet – Rantin.
Gita sicuramente da 5 stelle, sia per il tipo di percorso (richiede attenzione, senza però essere mai pericoloso) ma soprattutto per l’ambiente selvaggio e solitario in cui si svolge. E al proposito, tenere ben presente un particolare: che da Planaval fino al Colle della Rochere i cellulari non suonano (finalmente …). Quindi: prudenza.

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