Grande Ala (Parete della) – Sole d’Autunno

Grande Ala (Parete della) – Sole d’Autunno
La gita
block65
2 26/08/2010

Cogliendo al volo l’annotazione sul forum di mario-mont che contesta i commenti futili (giustamente) lo accontento subito.
Premessa tutta la simpatia e la stima per Sgubin, e che scalo in Valle dell’Orco da oltre 27 anni, devo purtroppo però dire che, questa, è una delle vie meno belle che ho percorso qui.
Si sale lungo una sfilza di spit che nulla hanno a che vedere con la trad-izione dell’Orco, anche se questa è una parete “relativamente” nuova. La via è sporca, piena di ciuffi erbosi, con una chiodatura che, tra l’altro, nel tiro più duro può compromettere (causa attrito e posizione degli spit) l’on sight del “semplice 6b+” dichiarato nella relazione di bagee (non da Sgubin che dava 6c). A proposito di questa sezione di via, devo dire che un grado siffatto è onestamente una banfata colossale e mi stupisco, che tranne oomaxter e fabiano gli altri ripetitori non abbiano fatto particolari commenti. Uno scalatore segue la linea degli spit e non scantona a destra il passaggio, pena tra l’altro il salto di almeno tre protezioni (che data la vicinanza assurda ci stà addirittura!). Io sono passato, come è ovvio, lungo gli spit e il passo in questione è “almeno” 6c+. Che dire dell’altro 6b? La sosta è messa in un punto orribile e dà alquanto fastidio nel boulder singolo. Tra l’altro, se si scivola (cosa peraltro non così improbabile,) la placchetta artigianale della sosta a spigolo vivo ti apre il malleolo. Sul secondo tiro (5c!) c’è addiruttura una presa “aggiustata” diciamo così ( e non dite che non è vero). Noi abbiamo cannato l’ultimo tiro, ed è stata una fortuna perchè la placca finale del “Ritorno del gipeto” (secondo me 5c non 6a questa volta) mi ha rinfrancato l’animo regalandomi finalmente un atmosfera “simil-orco” (non per la chiodatura). Dunque le stelle sono diventate due e non una sola. Non entro nel merito del materiale in loco perchè è mio pensiero che occorra sempre rendere onore al merito di chi lavora e si espone. Dunque, la mia, è una critica alla via e alla sua “natura”, sia ben chiaro, non al simpaticissimo Sgubin. Penso però che le nuove vie, anche se su pareti vergini, in certi luoghi debbano attenersi alla tradizione quivi riconosciuta.

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