Via disomogenea. Primi 4 tiri come qui descritti(in realtà 3 con un breve collegamento) niente male, ben protetti e ben integrabili. Dopodichè ci s’infila in un lungo traverso a dx su roba a tratti instabile ma ben protetto. Noi abbiamo fatto un unico tiro arrivando ad una buona sosta. Poi arriva la sorpresa: sono andato a dx sotto il tetto e mi sono ritrovato a 10 mt. dall’ultima protezione su roccia sfaldosa e lichenosa. Sono rientrato in arrampicata ed ho traversato a sx, in realtà sopra il diedro da cui ero partito tenendomi ad un frigorifero da bar appoggiato, nel vero senso della parola, per entrare in un imbuto sporco dove finalmente ho visto uno spit che indicava la via e riduceva la pericolosità. Non mi sono fermato e(mea culpa) ho proseguito per un diedro fessurato con roba instabile ritrovandomi ad un traversino a destra su fessura rovescia (2 bd obbligatorio se non volete farvi male)con i piedi in aderenza su licheni e scaglie sfaldose ed una delle due corde che tirava alla grande. E finalmente e facilmente si esce. Tre doppie aeree e si è a terra. La terza sosta di calata è spostata a sx.
Che dire: non mi capita spesso di godermela sul 7a e sul 6c e trovare lungo sul 6a. La parte alta è proteggibile ma l’ho trovata brutta e pericolosa. Questa volta a me è accaduto esattamente così. Ai posteri l’ardua sentenza. In compagnia del caro vecchio amico Mauro con cui ci siamo divisi equamente i tiri. La sua espressione in cima agli ultimi due diceva tutto. Tre stelle: quattro in basso e due in alto.