- Accesso stradale
- Strada aperta fino al lago Serrù
- Osservazioni
- Visto valanghe lastroni esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 2200
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partito per fare la Cima del Carro, cambio idea in corsa data una certa parvenza di rigelo. Neve da 5 minuti dopo la diga. Salgo il canale del colle del paletto con gli sci e i rampant, su neve portante. Girato l’angolo la neve è durissima e non occorre togliere gli sci nella breve discesa. Pendio successivo martoriato dai passaggi dei giorni precedenti. Attenzione che si stanno aprendo dei buchi nei pressi dei roccioni. Al bivio per i col d’Oin seguo le tracce e svalico. Qui la sorpresa: neve di marmo. Scendo sul ghiacciaio e rimango impressionato dalla parete della Grand Aiguille. Salgo faticosamente la normale su neve durissima (crosta portante) fin nei pressi del seracco. Breve tratto a piedi per neve gelata e ripida, poi rimessi gli sci arrivo (ripido) al colletto accolto da un bel ventaccio e neve durissima. Salgo con attenzione fino in cima con gli sci + rampant. Vetta aerea per nulla agevole data la neve ghiacciata e l’esposizione su entrambe le pareti. Osservato il panorama fotonico, con cielo un po’ velato, scendo con molta attenzione il primo pendio esposto: vietato sbagliare. Dal colletto è molto più facile, su neve durissima ma portante fino al ghiacciaio. Terribile la ripellata fino al col d’Oin. Da qui neve sfondosa ma non disastrosa, in qualche modo si scende. Dal colle del palo in giù invece neve super portante che perdona tutto, poi facile e veloce fino alla diga. Un saluto a Bubbolotti e amico coi quali ho condiviso parte della discesa e quattro piacevoli chiacchiere. Grazie anche dei consigli sciistici, quanto ancora ho da imparare!