Grande Aiguille Rousse da l’Ecot per il versante Sud e la Petite Aiguille Rousse

Grande Aiguille Rousse da l’Ecot per il versante Sud e la Petite Aiguille Rousse
La gita
andrea81
3 11/08/2011
Accesso stradale
asfalto buono fino a l'Ecot

Una volta e mai più. La montagna di roccia più marcia mai salita, non una pietra che stesse ferma, oltre al pericolo oggettivo di scariche dalle pareti laterali ad opera di camosci (e forse anche per la forza di gravità).
Molto bello e comodo il sentiero per il Rifugio del Carro, poi solo vaghe tracce. Questa volta sono riuscito a trovare il punto di passaggio della bastionata, salendo per un canalino di erba e pietrisco, certo non bello ma mai particolarmente pericoloso o esposto, comunque da salire e soprattutto scendere con attenzione.
Poi sopra la pietraia infinita, stando il più possibile al centro o a destra, fino ad incontrare il grosso nevaio, neve abbastanza dura, ma l’ho dovuto attraversare per non più di 20 m altrimenti avrei usato i ramponi.
Poi un passo avanti e due indietro, terreno davvero pessimo ma conviene non soffermarsi troppo puntando al colle. Oggi l’uscita aveva ancora un muretto di neve da superare, nel punto più agevole ho scalinato e con due passi l’ho superato (circa 1 metro e mezzo).
Nessuna difficoltà per la crestona fino in cima.
Inizialmente non volevo salire anche la Petite Aiguille perchè un po’ preoccupato per la discesa, poi mi son fatto coraggio e ho raggiunto facilmente con qualche passaggio facile di arrampicata, anche la seconda punta di giornata.
Ed è stato un bene perchè ricordandomi di ciò che aveva scritto Robert, mi è parso di vedere una specie di sentiero scendere per il versante ovest. In realtà il taglio di tutta la parete è stato un devasto, terreno franoso al massimo con ogni tanto qualche masso più grosso al quale tenermi, comunque nessun passaggio esposto a patto di non abbassarsi troppo; ho puntato decisamente alla cresta sud-ovest dove mi era parso di scorgere un ometto, e la fortuna mi ha premiato. Superata la zona critica la discesa si è rivelata veloce e anche divertente con scivolate nei detriti, poi ancora detriti per il sentiero del Col du Montet (occhio a non perderlo nell’attraversamento di una pietraia più grossa), e un lungo traverso su ghiaioni senza più difficoltà.

Come sospettavo non ho trovato nessuno sul percorso, e forse l’essere da solo su certi terreni non è una scelta proprio saggia. Invece ben tracciato il percorso sul ghiacciaio lato diga del Serrù.
Giornata spaziale, con un po’ di aria fresca.
Il conto con l’Aiguille Rousse è chiuso, mai più!

foto www.lafiocavenmola.it

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