Grand Tournalin, cima sud e Petit Tournalin da Cheneil

Grand Tournalin, cima sud e Petit Tournalin da Cheneil
La gita
pedrito
4 31/07/2011

Finalmente chiuso il conto con i 3000 di Cheneil, condizioni ottime: c’è solo un piccolo nevaietto (lungo circa 10 metri un po’ prima di arrivare al colle ), al mattino presto di neve molto dura, ma è ben gradinato. Alcune precisazioni: percorso il sentiero 30 che passa dietro Cheneil per il col Croux (lunghetto sale poco) ma molto panoramico e rilassante. Dal bivio per la Roisetta (con il sentiero che arriva dalla cascata), inizialmente il sentiero è segnato fino al macereto, poi dall’attacco pietraia ad eccezioni di alcuni bolli sbiaditi ci sono solo ometti. La traccia, comunque, sale sulla dx idrografica nel vallone (non farsi tentare di salire subito in alto) ma tenere la quota del colle, ogni tanto si perdono gli ometti, se si è distratti, ma se si tiene la quota del colle li si recupera facilmente. Dal colle, che si può anche non raggiungere, si piega subito a sx, salendo, qua gli ometti sono numerosi e anche se non si intuisce l’andamento molto sinuoso del sentiero “storico” (gradini) se si punta a quello successivo con agile e un po’ faticosa arrampicata in breve si guadagna il filo di cresta. Da qua la traccia è molto evidente, si arriva agilmente al “mauvais pass”, non particolarmente esposto ( amio avviso), ma data la natura (placca rugosa, ma abbastanza aggettante verso valle), esposizione (nordovest, probabile premanenza nevai a stagione inoltrata, ecc.) rende il passaggio delicato se bagnato ed ancor più in presenza di brina-ghiaccio, neve, ecc. ma comunque c’è un robusto canapone per appendersi (o “longiarsi”), per chi volesse farlo in sicurezza, da lì cresta, roccette e sentiero, e spianata-pietraia verso la croce di vetta. Dalla croce di vetta si prosegue sul bel filo di cresta sufficientemente largo e su ottima traccia ma un po’ aereo, fino alla Punta Sud, attenzione alla brina o verglass o il ghiaccio che si formano sovente, (molti infatti che salgono sulla montagna si fermono alla croce…). Oggi trovato brina solo nel tratto terminale della cresta e parecchio bagnato la parte bassa (prato), “mauvais pass” asciutto. Purtroppo le nuvole sulla cresta fin dalle 8,30 del mattino hanno pregiudicato il paesaggio, ma reso l’ambiente più severo. Ispezionata bene la salita alla vera vetta, fattibilissima, a patto di avere uno spezzone di 30 mt, per fare doppia in discesa (roccia a dx che sembra fatta apposta per una fettuccia…) ed eventualmente un altro spezzone per la salita, che però non sembra problematica a parte le pietre finali instabili della cima da aggirare sul versante ovest della cima.
Grande classica della Vda, assolutamente da salire, l’ho trovata più divertente della blasonata normale dell’Emilius, soprattutto se abbinata alla salita della Punta Nord. Salita abbinata a quella con il Petit fatta con variante di cresta (vedi altra relazione).

Un po’ paccato dai soci vari e rassegnato alla solitaria… con bellissima sorpresa ho incontrato sul sentiero di salita cari amici della Mentigazzi con cui abbiamo piacevolmente condiviso tutta la salita e discesa. Un particolare saluto a Giovanni-Silvia, Lorenzo e Remigio, la prox volta lo spezzone di corda 😉

Link copiato