Succede che montagne semplici diano soddisfazione quanto, se non più, di una cima famosa: oggi per me è stato così nell’azzurro del Queyras, aiutato da un vento teso che mi ha spinto su, alla ricerca di una traccia che già scompare nei prati dopo la bergerie, ma è sufficiente puntare dritti verso la base degli sfasciumi sotto la cima. Qui occorre aguzzare la vista poichè gli ometti sono stati in buona parte spianati da quest’ultimo inverno: io mi sono tenuto un pò troppo a destra ed ho risalito una sorta di canalino (sui 40°, abbastanza infido…)che sbuca sulla forcella tra l’anticima e la punta vera e propria, raggiungibile facilmente per tracce (a questo punto si vedono) prevalentemente tra versante nord e cresta. In discesa ho invece oltrepassato l’anticima e son disceso più ad ovest per lo sfasciume corretto (almeno penso, data la presenza di tracce e qualche ciciu): si tratta del pendio che stacca da un caratteristico masso di cresta visibile dal basso (vedi foto). Ho comunque ripristinato diversi ometti su questo percorso, sperando tengano sino all’autunno…
Oggi in splendida compagnia del vento e dei giochi di nubi, uno spettacolo ovunque si volgesse lo sguardo!