- Accesso stradale
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Giornata strepitosa per concludere al meglio il mese di settembre, e questa tre giorni, in una zona per me sconosciuta dal punto di vista escursionistico! Finalmente riesco a dedicarmi a questa zona bellissima, il Lac Nouveau era da tempo nelle mie mete preferite per l’autunno, e finalmente oggi sono qua sola soletta a godermi questa meraviglia: un gioiello di quelli preziosi!! Questa mattina ci sono due gradi alla partenza da l’Ecot e decido di non salire dalle gorge ma di fare il sentiero normale. Ci sono ancora molte mucche al pascolo in alto, che al ritorno non trovo più, finalmente le hanno scese visto il previsto peggioramento del meteo per domani. Nei pressi del rifugio incontro quattro escursionisti, e poi al ponte romano una ragazza che come me sale al lago precedendomi di una ventina di minuti mentre io faccio le foto alla cascata de la Reculaz, veramente bella e impetuosa, romanticissimo il ponte romano sul ruscello, sembra uscito da una favola. Il rifugio è chiuso, ma anche qua buona parte è aperta come invernale! Belli i laghetti sotto al rifugio, e spettacolare il Plan des Evettes nei colori autunnali. Il ponticello visto dall’alto, nell’immensità del pianoro circondato dai ghiacciai delle Ciamarelle e dell’Albaron di Savoia, rende il luogo, già bucolico, una fiaba da Alice nel paese delle meraviglie…. Il sentiero per salire al lago è ben indicato da un grande ometto di pietre a circa 50 metri dal ponte romano, da sotto si vede l’ometto successivo a cui si arriva salendo le rocce montonate ben inclinate. Poi ci sono gli ometti su traccia, e dopo un primo pezzo un po meno evidente, è un autostrada con un panorama grandioso e ancestrale. Un po di ghiaccio sulle rocce non ha dato problemi. Impressionante la morena che da accesso al ripiano roccioso che porta al lago. Da favola il luogo, un emozione unica e indescrivibile, con l’aggiunta del luogo selvaggio e della completa solitudine! Dopo un po di foto in riva al lago, arriva dal giro verso il fronte del ghiacciaio, la ragazza che mi aveva preceduto, e dopo aver fatto due chiacchiere assieme in riva al lago, ed ammirato un branco di stambecchi che attraversava il ghiacciaio, ci siamo salutate e lei è partita per il ritorno. Pochi minuti dopo mentre io stavo andando verso il fronte del ghiacciaio, ho sentito due forti crack dal ghiacciaio e un attimo dopo ne è crollato un grosso pezzo che subito ho ammirato affascinata, ma poi vista l’enorme onda che ha generato ed il ghiaccio che ribolliva dentro e fuori il lago e mi veniva incontro, sono scappata appena in tempo allo tsunami che ha generato. In seguito il lago ha dondolato per bene ancora un po e poi quando si è calmato, sono andata a vedere fin dove era arrivata l’onda alta oltre due metri e mezzo: era arrivata ad appena un metro da dove mi trovavo al momento del crollo…. Poi ho sentito ancora due crack ma non si è mosso più niente ora che ero pronta con la macchina fotografica per riprendere il tutto. Insomma, visto il luogo e l’isolamento, è stata un’esperienza intensa!! Finalmente ho pranzato in alto sulla morena, al sicuro! Dopo una lunga sosta rientro senza incontrare umani, ma qualche marmotta che si godeva l’ultimo sole si, da questo giro in un luogo dal paesaggio strepitoso, con una grande emozione vissuta in più! Quando ho lasciato il pianoro des Evettes le ombre erano già lunghe, ma grazie all’esposizione del percorso di rientro ad ovest, sono arrivata a l’Ecot con il sole incontrando le mucchine che aspettavano di esser munte….. Per tutto il sentiero del rientro ho avuto davanti agli occhi la maestosa zona del percorso del Sentiero Balcone per il Refuge du Carrò fatto ieri. Oggi giornata in completa solitudine, un toccasana per l’anima e la mente, una magia! Per me con molta gente in giro avrebbe perso una parte delle forti e contrastanti emozioni che mi ha regalato oggi! Un bel sogno realizzato, un piccolo gioiello che mi farà compagnia per sempre! Molto bello, lo consiglio di sicuro!