Grand Combin Parete Sud – Spalla Isler

Grand Combin Parete Sud – Spalla Isler
La gita
mfkeeper
3 07/09/2014

Grand Combin….bella montagna…però, sarà il tempo non eccezionale, il vento e il freddo in vetta, sarà la discesa eterna, sarà la via non proprio eccezionale e in condizioni particolari, sarà tutto questo, il mio giudizio rimane sospeso.
Via tutta di neve, utili 2 picche. Noi abbiamo dormito al Musso (3662 m).
E’ poi utile precisare che la Spalla Isler non è il pendio da cui si sale e nemmeno la spalla su cui arriva la via alla fine del pendio (spalla del Combin de Valsorey 4090 m), ma la gobba rocciosa (Spalla, appunto) su cui si trova il Bivacco Musso ed in prossimità della quale parte la via, che per la precisione parte dal colletto del Plateau du Couloir 30 metri sotto la Spalla Isler. La via dovrebbe quindi chiamarsi “dAlla Spalla Isler” e non “dElla Spalla Isler”, in realtà è più semplicemente la parete SSO del Combin de Valsorey!.

Andiamo con ordine:

La strada per Cordonna (1850 m), è chiusa 1 km prima (gli Svizzeri salgono tutti, ma noi stranamente abbiamo fatto gli italiani ligi). Giusto 10 minuti in più, però nel dubbio me li sarei risparmiati.
Salita lunga con un po’ di spostamento nella prima parte, ma gradevole fino alla Cabanne di Valsorey….qui ricordatevi di avvisare la rifugista se andate al Musso se no si arrabbia…cmq per il resto mi sono sembrate gentili.

Chiazze di neve da 3100, poi si passa senza problemi la parte bassa del ghiacciaio di Meitin (senza ramponi), ancora un tratto di traccia fino a 3400 e poi si attacca il pendio non banale (40°, neve molle nel pomeriggio). Accesso al colletto della Spalla Isler molto complicato. Innanzitutto la meteo, oltre i 3400 tutto nebbioso (come un mese fa!), se non avessi visto bene dov’era il bivacco, saremmo senz’altro tornati indietro. Poi al colletto c’è una cornice da vento che impedisce l’ acceso diretto, noi abbiamo provato a traversare a destra passandoci sotto, ma abbiamo cambiato idea provando ad aggirarla a sinistra, l’ uscita è stata molto difficoltosa (forse 55°), non consigliabile. Conviene senz’altro passare ancora più a sinistra e più in alto sulle roccette (via seguita in discesa e normalmente da chi sale dalla Valsorey alla cima senza passare dal bivacco), cmq non banali e occorre poi ridiscendere almeno 30 metri.

Bivacco bello, anche se la porta non si chiude completamente e fa freddino, purtroppo le nuvole andavano e venivano e il panorama si negava un po’. Arrivati alle 18.50, sicuramente un po’ tardi. Da qui in su neve recente, ma non già più farinosa.

Partiti al mattino alle 6.40, per evitare il freddo, ultimi di 3 cordate (1 dal Valsorey e un’ altra dall’ Amiante). La via, in queste condizioni, consiste in 450 metri di neve dura a 40°-45°, lunga e un po’ monotona da fare quasi tutta frontali e con doppia picca, ma si fa abbastanza in fretta (1h 30); L’ altra cordata è passata più a sinistra sulle rocce di cresta. Si raggiunge la spalla/aniticima a quota 4090 (non abbiamo visto uscire nessuna cordata di quelle partite per la cresta di Meitin). I 100 metri successivi sulla cresta ovest sono di roccia, abbastanza incrostata, tenere i ramponi. Alle 8.55 finalmente in vetta al Combin de Valsorey, poi per neve discesa e risalita al Combin de Grafeniere (4314m), ore 9.30.

Qui si apre all’ ultimo un panorama eccezionale sulle Alpi Pennine (Rosa, Cervino, Weisshorn), oltre a tutta Valle d’ Aosta e al Gruppo del Bianco, già “presenti”; come detto il freddo impedisce di goderselo appieno, 10 minuti e giriamo i tacchi.

Discesa sulle roccette finali particolarmente tribolosa e poi eterno il tratto di neve, dove appare un sole beffardo(e se fossero stati i tanto decantati sfasciumi?…). Faccia a monte fino a 3800, poi finalmente ci si gira. Ancora più beffarda la nebbia che all’ una precisa arriva in prossimità del plateau a nascondere la via di discesa più rapida. A questo punto da 3670 scendi al colletto, risali al Bivacco a recuperare la roba, riscendi e risali a 3670 alle roccette.

Da qui amara sorpresa questi 20 metri di roccette si rivelano molto insidiosi e ci fanno perdere mezz’ora!(Forse meglio scendere il ripido pendio di neve fra le rocce e la cornice, non so). Poi “finalmente” di nuovo neve e ancora faccia a monte per un centinaio di metri, infine ci si gira faccia a valle e rapidamente si guadagna la traccia a 3400, con liberatorio lancio di picca.

Ora solo più discesa elementare fino al rifugio (ore 15.30), per un magro ristoro, e ancora 2 ore fino alla macchina (ricordarsi i 10 minuti in più per non aver violato il divieto). Smacchinata fino a casa.

Riassumo le tempistiche (al netto delle soste).
Salita di buon passo:
2h 50 fino alla Valsorey (da Cordonna)
2h 45 Valsorey-Bivacco Musso (più di quanto mi aspettassi), arrivo ore 18.50
2h 50 Bivacco Musso – Combin de Grafeniere (ore 9.30)
Discesa eterna e con qualche difficoltà (considerare quanto o più che in salita)
3h 30!! Combin de Grafeniere – Bivacco Musso (ore 13.15)
2h Bivacco Musso – Cabane de Valsorey…totale dalla cima 5h 30 come all’ andata
2h fino alla macchina (ore 18).

La valutazione PD+ è senz’altro corretta, ma bisogna considerare che a differenza di altre vie (Polluce per esempio), qui le difficoltà si snodano con continuità per quasi 800 metri (da 3400 ai 4184 m del Combin de Valsorey) e sono da ripercorre anche in discesa. Da qui l’ opportunità di spezzarle dormendo al Musso, anche se forse alla fine dei conti conviene raggiungerlo senza difficoltà dall’ Amiante.

In compagnia di Melina, brava perché era veramente lunga.
Un ringraziamento per Sergio de “ilcoppione” per gli utili consigli. La gita è sicuramente ancora fattibile nelle medesime condizioni, se non nevica ancora.

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