Gran Zebrù Via Normale dall’Albergo dei Forni per il Rifugio Pizzini

Gran Zebrù Via Normale dall’Albergo dei Forni per il Rifugio Pizzini
La gita
rolly52
10/07/2011

Avrei voluto relazionare semplicemente la salita, ma la giornata di ieri ha fatto vivere a me e ai miei compagni astigiani uno dei momenti più drammatici della nostra vita alpinistica.Poco prima delle 11 tre dei nostri amici, legati in conserva corta, sono scivolati sotto i nostri occhi all’altezza della “Spalla” e sono precipitati lungo il versante est fino a scomparire , dopo che avevamo seguito terrorizzati tutte le fasi della caduta,dalla nostra visuale sulla vedretta di Solda.Fortunatamente una cordata che si trovava più in basso, al colle della Bottiglia, in una zona che prendeva campo telefonico,assisteva all’incidente e riusciva a mettersi in contatto con il 118. In poco più di un quarto d’ora giungeva dalla Valtellina un elicottero che cominciava a volteggiare sulla zona dell’incidente fino a individuare i nostri amici.Il nostro stato d’animo, alla luce di quanto visto( abbiamo calcolato un volo di oltre cinquecento metri di dislivello)era di grande prostrazione ed angoscia, ma l’imperativo di dover scendere se non altro ha impegnato le nostre energie psico fisiche fino alla fine delle difficoltà, e cioè al fondo del canale del colle della Bottiglia. Poi una corsa al Pizzini con l’angoscia di dover fare i conti con una realtà amara. E invece è arrivata la notizia che erano vivi, e uno solo dei tre con lesioni gravi!Corriamo all’ospedale di Sondalo, dove le notizie sono ancora più rassicuranti(una persona ricoverata con un principio di ipotermia ma senza traumi ossei, una con una frattura a una gamba e un braccio, la terza con una lussazione al polso).Parlo con i finanzieri del soccorso alpino, parlo con i medici, la parola è una sola:MIRACOLO!A loro memoria nessuno ha saputo cavarsela con così pochi danni dopo una caduta del genere( nel volo hanno anche impattato contro una zona detritica….)Telefoniamo a casa alle famiglie per tranquillizzare tutti, qualcuno già aveva iniziato a preoccuparsi seriamente leggendo alcuni flash di agenzia che riferivano dell’incidente parlando di feriti molto gravi.
Che dire della salita?
Eravamo arrivati in 16 in vetta, dopo poco più di quattro ore, la giornata era discreta(sereno all’alba e nuvole a metà mattina, ma la neve, quella sì che preoccupava.Discreta fino al colle della Bottiglia, da lì in su già alle sette del mattino era papposa e fradicia: le nebbie successive l’hanno cotta a puntino rendendola estremamente insicura.Inoltre proprio sotto la vetta c’era molto ghiaccio vivo che rendeva assai delicato un traverso assai esposto e poco proteggibile.La neve marcia ha causato l’incidente ma paradossalmente a mio parere ha impedito che i tre prendessero una velocità eccessiva durante la caduta. Inoltre la consistenza estremamente acquosa del manto nevoso ha limitato moltissimo gli effetti abrasivi sulla loro pelle. La caduta si è arrestata in un piccolo laghetto di fusione al termine della parete, pochissimi metri prima del fronte seraccato del ghiacciaio. Se avessero proseguito il volo per qualche metro non avrebbero assolutamente avuto scampo!

Un grazie immenso a tutto il personale medico, del soccorso alpino, e di volo che con la loro prontezza hanno evitato che si consumasse una tragedia assurda.

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