- Accesso stradale
- strada pulita sino a Thumel
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partiti con sci a spalla sino al ponticello oltre il quale abbiamo trovato neve dura e pressoché continua sino al promontorio roccioso fuori dal bosco dove, per contornarlo sulla destra, abbiamo camminato per una decina di minuti. Poi neve bella dura che dall’alpeggio in poi diventava più abbondante; i pendii della parte alta del vallone risultavano scarichi con molte valanghe, di cui una enorme scesa sino al fondo dalla Punta Rosset, il cui superamento, anche nel ripido canale non aumentavano le difficoltà di salita. Giunti alla sommità del canalone l’intenzione era quella di salire la Grand Vaudalaz per la lunga dorsale est ma per le pronunciate cornici presenti abbiamo deciso di scollinare e scendere verso il rifugio di Fond dove, con ottimo trattamento, abbiamo trascorso la notte.
Gita consigliata sia per la quantità/qualità della neve, che risultava un po’ sfondosa solo a livello del rifugio, sia per gli stupendi ambienti attraversati: quello di salita solitario e selvaggio mentre quello di discesa paesaggisticamente più spettacolare.
Con Edy, Attilio, Giovanni e Carlo.
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