Partito poco prima dei parcheggi a pagamento, e seguito l’itinerario proposto. Molto utile la traccia GPS che mi ha tolto i dubbi nel tratto oltre il lago Lavoir, dove effettivamente il sentiero termina e vi sono solo più ometti saltuari. Al lago terminano anche i contatti con gli altri esseri umani, come già riportato dai precedenti salitori.
La pietraia è indubbiamente faticosa ma ne ho viste di peggiori, diciamo che si stringono i denti per 400 metri, poi dal passo alla vetta si cammina meglio.
A dispetto del nome della vetta e del cielo scuro la tempesta non c’è stata (!), ma il panorama è stato limitato dalle nuvole in circolazione.
Ritorno più o meno con lo stesso tempo dell’andata.
Le folle al Thabor, la solitudine sulla Rocca…
Consigliabile a chi vuole esplorare un angolo poco gettonato della Valle Stretta.