- Accesso stradale
- ampio parcheggio a Cielo Alto
Mi sono limitato alle tre cime della Motta di Pletè, per poi proseguire al Bec Carrè.
Partito da Cielo Alto seguendo il sentiero n.17, inizialmente su strada sterrata, per poi salire al Bec del Pio Merlo, terreno un po’ ripido fra massi nell’ultima parte ma facile e ben segnato.
Da qui continuato in salita lungo l’evidente traccia che dopo una breve salita porta nell’altopiano sospeso sotto la Motta di Pletè Occidentale. Anche qui un tratto di pietrame che si supera facilmente e poi in vetta dove è stata collocata una panchina gigante.
Per salire le altre due sommità si abbandona il sentiero principale una volta aggirato il dosso di quota 2874 m; la cima centrale richiede una lieve divagazione rispetto alla direttrice della orientale, perchè più spostata, comunque 10′ di deviazione da dove poi si può facilmente riguadagnare il filo del crestone che andrà seguito senza alcuna difficoltà fino alla cima orientale, la più elevata.
Ultimissimi metri su una crestina un po’ più aerea.
Sceso il ripido pendio erboso sottostante, non ho proseguito per la traccia che, seppur esile, prosegue alla Gran Sometta, ma sono sceso a vista puntando al Colle Sud delle Cime Bianche, per salire il Bec Carrè.
Giornata tersa e ventilata in alto, molto calda sotto.
Sulla Motta di Pletè ho incontrato due escursionisti che facevano il giro al contrario, essendo saliti con gli impianti di Cime Bianche.