Gran San Pietro (Torre del) da Diga del Teleccio

Gran San Pietro (Torre del) da Diga del Teleccio
La gita
snowlover62
3 07/07/2018
Accesso stradale
nessun problema
Traccia GPX
Dal piazzale Lago di Teleccio alla Torre del Gran San Pietro e ritorno.

Fatta sabato 7 in giornata, partendo da Torino ore quattro. Alle 5,30 lasciamo l’auto ai 1900 metri circa del parcheggio pressi Lago. Un paio di tendine sul parcheggio. Nel traverso prima di iniziare la salita residui di un’imponente valanga non creano problemi: una ruspa gigantesca ha battuto la pista. Alle 6,30 circa passiamo presso l’ancora assopito Rifugio Pontese a quota 2185 sempre ottimamente gestito dalla mitica Mara. L’itinerario è lo stesso per l’Ondezana, si punta al grande canalone in fondo a destra attraversando il lungo (specialmente al ritorno) Piano delle Muande. La salita nel canalone è ottimamente segnata e all’uscita (stimerei un 2650) è già presente la neve. Roberto prima, poi il sottoscritto, ci ramponiamo. Non sarebbe necessario, almeno fino al superamento del muretto che adduce al ghiacciao di Teleccio, ma si viaggia bene, la neve è dura. Lasciandoci a destra i due canalini che salgono all’Ondezana, raggiungiamo i 3312 del Colle del Teleccio. E fin qua, direi, nessu problema, una gita lunga ma banale. Peccato che la ns gita…inizi solo ora….Abbandoniamo i bastoni, tanto da lì non servono e , picca alla mano, iniziamo la salita nel ripidissimo canalone centrale.
Il quale, data l’esposizione in pieno est, è già orrendamente molle. Un poco simpatico rigolone centrale ci fa preoccupare un pochetto ma è presto, non dovrebbe scendere nulla. Impieghiamo una 40ina di minuti a sbucare sul colletto che si affaccia sulla Valnontey (Ghiacciaio di Money). Qualche passaggio sulla stupenda crestina che divide i due valloni ed arriviamo alla base della prima corda(ccia) molle che dà la stura alla fase arrampicatoria che ci occuperà almeno un’ora.
Una seconda corda, anch’essa della serie “fatti-a-fidà” e poi proseguiamo, non disdegnando l’aiuto di un paio di friends. Ci inseriamo così nel piccolo bacino roccioso che adduce agli ultimi metri che dopo un passaggio ripido (III forse) risultano piacevolmente facili. Abbiamo sbagliato togliendo i ramponi tardi. A monte della seconda corda non c’è più neve ed i ramponi sono solo un impiccio, molto fastidioso nell’arrampicata.

Fatte le foto di rito con la piccola croce metallica (no libro di vetta) ritorniamo con molta attenzione sui nostri passi. Sono presenti alcune fettucce che abbiamo usato per brevi doppie e/o sicurezza. Non visti chiodi nè spit ma parecchi spuntoni o clessidre utilizzabili alla bisogna. C’è da dire che la salita dal versante OVEST (Glacier de Money) semplifica di molto la vita in quanto il canale-pendio (mooooolto più facile di quello salito da noi sul colle del Teleccio) termina già alla base della corda bassa.
Con questi pensieri noi invece ci infiliamo nel canale-granita ripercorrendolo tutto faccia a monte come all’andata. Ho la sensazione di essere in una enorme granita e, nonostante la bella giornata con graziosi fiocchi di vapore alternati a sole cocente, entrambi arriviamo al colle del Teleccio con le mani ghiacciate. Io ho pure mal di testa, forse la tensione, forse tutta ‘sta discesa faccia a monte.
Teniamo i ramponi fino alla quota Bivacco Carpano e ci trasciniamo per un rinvigorente “antipasto” delle 17 da Mara al Rifugio PONTESE che è infestato dai soliti pseudo-camminatori più o meno urlanti ma parimenti ubriachi….
Discesa e rientro a Torino. Foto della yurnata sul solito flickr.com/photos/snowlover62/sets , traccia ripulita ed alleggerita .
Tempo totale, pappa e meditazioni trascendentali incluse, tredici ore.
Il mio socio Roberto non so se ringraziarlo o insultarlo per questi culi disumani….. ma aspetto di sentire la sua prossima idea…. Ciao Roby!!!!!

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