- Accesso stradale
- Sgombre
- Osservazioni
- Nessuno
- Quota neve m
- 1600
Mah, noi la vetta l’abbiamo raggiunta.
Bosco iniziale bello sia in salita che in discesa. Toboga iniziale bello in salita, difficile in discesa. Cengia obliqua: bella in salita, difficile in discesa. Canale all’uscita della cengia: difficile in salita (pericolo valanga lastroni), discreto in discesa. Toboga sopra al canale: bello in salita e in discesa. Pendii alti: molto belli in salita e in discesa. Rampa per uscire in cresta: bella in salita e in discesa. Pendio finale e uscita in vetta: molto bello in salita e in discesa. Un itinerario così complesso e articolato in un ambiente selvaggio, solitario e affascinante con le condizioni di oggi è da 5 *.
Note:
1) la cengia è il passaggio più logico e credo comodo, si vede bene dalla strada prima di scendere al Pont Terrible, l’attacco è evidente e l’unico tratto malagevole sono una 30 di metri a sx del toboga con pinetti. Lungo la cengia ci sono 2/3 ometti, l’uscita è segnata da 3 nastri bianchi appesi ai rami ed è 10 mt sotto il termine della cengia. La sovrastante parete rossa, gialla e nera è affascinante.
2) causa il dietro front generale, dopo avere proseguito sulla rampa (neve polverosa), invece di uscire a sx abbiamo preso appena possibile (ved. foto Giovando) la nervatura rocciosa a dx. Risultato: misto difficile e infido, quasi un’ora per uscire in cresta. Dalla cresta si arriva praticamente in punta sci ai piedi con un ultimo canalino ripido (qui presenti le tracce di ieri che hanno seguito un altro itinerario che andrebbe inserito a parte)
3) leggere bene l’Aruga-Poma prima di intraprendere questa salita.
Compagnia, amenità, ringraziamenti :
invidia per i cugggini torrrinesi che hanno tutto questo ben di dio a due passi da casa.
Dopo il due dita il “nonnetto 77enne” ha fatto anche il Gran Roc (per Enzo Ala Guru & C.).